Sono molteplici e insistenti le richieste di un intervento serio che sappia tutelare il futuro urbanistico della città in cui viviamo, ma nonostante da più parti si contesti il profilo che l’amministrazione Alemanno ha assunto sulle politiche abitative, sulla mobilità, sulla gestione del patrimonio e delle aree pubbliche, sulla qualità dei servizi alla persona, sulla gestione dei rifiuti e dell’ambiente, questa giunta va avanti imperterrita continuando a sostenere le ragioni del mattone e della rendita, della finanza e del malaffare.
Intanto la precarietà aumenta, l’insicurezza governa la città e in ogni quartiere si addensano progetti carichi di nuovo cemento e di oneri concessori utili a ripianare la casse in rosso delle amministrazioni. In questa maniera milioni di metri quadrati di territorio stanno per essere assaliti in nome di un’edilizia vorace e inutile. Deroghe peggiorative ad un piano regolatore già munifico con i costruttori, cambi destinazione d’uso funzionali alla speculazione più vergognosa, premi di cubatura legati all’abbattimento e alla ricostruzione di edifici privati, facilitazioni nelle procedure che autorizzano nuovi insediamenti edilizi.
Dunque nessuna discontinuità tra Veltroni ed Alemanno, continuano a governare Caltagirone, Toti, Parnasi, Scarpellini, Mezzaroma, Bonifaci, Santarelli, Salini e altri più o meno potenti. Una città consegnata in mano ai signori delle gru, pronti già con gli assegni in mano per la prossima campagna elettorale. Chi offre di più?
Mentre ci prepariamo ad assistere ad una serie di provvedimenti che aggrediranno ettari su ettari di suolo, metteranno in vendita immobili pubblici e abbandoneranno per sempre l’edilizia residenziale popolare così come l’abbiamo conosciuta, centinaia di migliaia di persone sono in grave emergenza abitativa. Mentre si progettano esperimenti di cosiddetto housing sociale con affitti che partono da 800 euro, un’intera città va in crisi colpita da sfratti, pignoramenti e sgomberi. Le occupazioni di immobili o appartamenti poi, non riguardano più solo soggetti organizzati, in quanto sono ormai svariate le iniziative spontanee individuali e di piccoli gruppi legati fra loro dalla medesima emergenza alloggiativa.
Gli inquilini degli enti privatizzati e pubblici, delle casse di risparmio e dei fondi pensione, degli istituti di credito e assicurativi, dell’Ater e del Comune di Roma, insieme con chi vive aspettando l’ufficiale giudiziario, con chi è alle prese con i mutui e con la gabella dell’IMU, con condominio e bollette da pagare e il pignoramento per insolvenza alle porte, con gli studenti e i migranti che pagano centinaia di euro per una stanza o un posto letto, con i precari e le precarie che non hanno un reddito sufficiente per lasciare le abitazioni dei propri genitori, con chi occupa per necessità immobili vuoti o abbandonati, lanciano una campagna per il diritto alla città. Per riappropriarci di una sovranità decisionale negata e spesso annegata dentro processi partecipativi fasulli. Per rivendicare affitti commisurati al reddito.
Riprendiamoci la città con un’idea di riuso che fermi ogni ulteriore consumo di suolo e punti ad utilizzare quello che esiste. A partire dalle decine di miglia di alloggi vuoti che nessuno potrà acquistare, passando per la tutela degli inquilini alle prese con le dismissioni e con gli aumenti d’affitto, dei cosiddetti occupanti senza titolo, dei nuclei a rischio di sfratto per morosità incolpevole, di coloro che costretti ad acquistare da un mercato drogato sono oggi alle prese con mutui insostenibili per case che stanno anche perdendo il loro valore.
Con la nostra iniziativa lanciamo un appello alla città per impedire che altre case private vengano costruite, che il patrimonio pubblico venga venduto, che la mobilità venga peggiorata e che la qualità della vita si degradi ancora di più, perdendo altro verde e ulteriore terreno agricolo. Invitiamo tutti e tutte ad un’assemblea cittadina sulla piazza del Campidoglio LUNEDI 10 DICEMBRE ALLE ORE 17 verso una mobilitazione permanente che sappia fermare le prossime manovre urbanistiche che il Comune si appresta a varare e che sappia unire e rafforzare le iniziative e le lotte presenti in ogni territorio.
Movimenti per il diritto all’abitare