NO ALLA DELIBERA 84: OGGI TORNIAMO IN CAMPIDOGLIO

Ieri pomeriggio la giusta rabbia dei movimenti per il diritto all’abitare ha bloccato per ore piazza Venezia, mentre in aula Giulio Cesare andava in scena l’ennesimo teatrino della politica romana. Un consiglio comunale blindato e inaccessibile e una piazza del Campidoglio negata all’agibilità, ostaggio di un sindaco che travolto dagli scandali pensa ancora di recuperare credibilità scagliandosi contro chi protesta legittimamente. Chiedendo al ministro degli interni Cancellieri di intervenire contro i “200 professionisti del disordine e delle violenza”, Alemanno pensa di dimostrare di essere uno che conta.

Ricordiamo a questo “scienziato” alla guida di Roma da più di 4 anni che si è fatto eleggere promettendo 25mila alloggi popolari, che nel marzo 2010 è stata approvata una delibera per 6mila case in ERP e che a tutt’oggi sono stati assegnati appena 300 appartamenti, mentre una graduatoria di più di 40mila nuclei aventi diritto è stata letteralmente cancellata.

Dunque una città ostaggio della rendita immobiliare, di una lobby di affaristi e speculatori che dettano le condizioni per trarre il maggior profitto possibile dalla crisi che hanno generato.

Vorremmo ricordare al sindaco e alla sua cricca che la piazza del Campidoglio appartiene a tutte e tutti e che la città è stanca di un’amministrazione che ha perseguito spudoratamente gli interessi di amici e parenti, come dimostra la solidarietà ricevuta dai manifestanti durante il blocco di piazza Venezia da parte dei cittadini che vivono in prima persona una precarietà devastante.

Ci sembra evidente che la relazione tra un sindaco impegnato nelle questioni di partito, di corrente, di consorteria e la città si è decisamente esaurita e che ci incamminiamo verso un bilancio che avrà ricadute negative su Roma, a partire dalla proposta di delibera n. 84 sulla dismissione del patrimonio pubblico che oggi torna in aula e che noi intendiamo continuare a contestare.

Oggi pomeriggio proveremo nuovamente ad arrivare sulla piazza del Campidoglio come è nostro diritto. Invece che invocare il governo per chiedere ulteriori limitazioni degli spazi di democrazia, Alemanno farebbe meglio a insistere sulla necessità di risorse per il welfare cittadino, per il diritto alla casa e al reddito.

Movimenti per il diritto all’abitare