[Pisa] L’Apes vuole sfrattare, ma senza metterci la faccia

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Che a Pisa l’Apes, l’ente che gestisce gli alloggi Erp, si comporti spesso alla stregua degli speculatori privati è cosa nota. Ieri mattina l’ufficiale giudiziario ha bussato alla porta di Anna, una donna che 11 anni fa, in grave emergenza, con due minori a carico e in assenza di qualsiasi tutela e alternativa, ha occupato una casa popolare nel quartiere del Cep. Nel corso degli anni più volte Anna si è mostrata disponibile a regolarizzare la sua situazione e a pagare un affitto proporzionato al reddito, ma le sue richieste sono cadute nel vuoto. Fino a che alcuni mesi fa, dopo anni di silenzio, con un telegramma è stata avvisata dell’imminenza del suo sfratto; nessuna alternativa è giunta da parte dell’Apes o dei servizi sociali, soltanto l’ingiunzione di andarsene in fretta. Continue reading “[Pisa] L’Apes vuole sfrattare, ma senza metterci la faccia”

(Bologna) sfratti e presidi

lunedì 31 gennaio 2011

Sfrattata famiglia con bambini

Domani 1 Febbraio presidio contro l’emergenza abitativa

Oggi lunedì 31 gennaio l’ASIA e BolognaPrendeCasa ha organizzato due presidi in occasione di due sfratti per morosità.. Un presidio si è tenuto a San Lazzaro di Savena, dove una famiglia composta da madre e figlio minorenne,sostenuti da un solo stipendio, hanno ottenuto un rinvio. La proprietà , Canard spa, che chiedeva un affitto di 700 euro, aveva richiesto la forza pubblica per eseguire l’accesso. La presenza del sindacato ha permesso di ottenere un rinvio che ci auguriamo serva a mettere in campo una soluzione per la famiglia. Un altro presidio, organizzato insieme al Coordinamento Migranti di Castelmaggiore, si è tenuto a Bologna in viale Aldini, dove la famiglia composta da padre, madre, e due bambini di cui uno nato da una settimana è stata sfrattata dall’alloggio. La proprietà, sig.ra Valeria Del Vecchio, non ha accolto la richiesta della famiglia di rinviare lo sfratto di poche settimane, per permettere che venisse attivata la soluzione.

La situazione abitativa a Bologna è segnata da un’ emergenza crescente e da livelli di precarietà sempre più diffusi. A livello nazionale come a livello locale le politiche sono caratterizzate da un disinteresse verso le esigenze dei lavoratori e dei settori popolari e di contrasto da generosi regali e svendita di suolo ed edifici pubblici a grandi proprietari, agenzie immobiliari e speculatori.

Il Comune di Bologna vede un altissimo numero di sfratti per morosità, e il sistema di gestione dell’emergenza non è in grado di sostenere la richiesta.

Un esempio è la Residenza Sociale Temporanea Irnerio, situata in via Pallavicini. Struttura per immigrati con difficoltà abitative, nella quale si affittano posti letto a 195 euro al mese ma che non riesce a garantire degli standard abitativi degni di questo nome, come ad esempio a causa della cronica mancanza di riscaldamento e acqua calda. Inoltre sempre più ospiti a seguito della perdita del lavoro stanno rischiando di perdere l’alloggio.

Per questi motivi domani 1 febbraio si terrà un presidio in piazza Maggiore alle ore 9:30 per rendere pubblica la condizione degli abitanti della Residenza Irnerio e per richiedere all’ amministrazione comunale l’apertura di un tavolo, richiesta già effettuata, a cui il Comune non ha dato risposta.

Associazione Inquilini e Assegnatari (ASIA-USB) Bologna

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Il ministro Matteoli e il sottosegretario Mantovani incontrano i movimenti

Le questioni sollevate questa mattina dai movimenti nell’incontro con il ministro Matteoli e il sottosegretario Mantovano, scaturito dalla mobilitazione di venerdì 21 gennaio sotto il ministero delle infrastrutture, hanno avuto come elementi centrali il tema degli sfratti per morosità, la dismissione selvaggia degli enti privatizzati, le risorse pubbliche finalizzate all’edilizia residenziale pubblica.

I movimenti hanno messo l’accento sulla necessità di una moratoria degli sfratti, compresi quelli per morosità incolpevole causata dai continui aumenti dell’affitto, e hanno sottolineata la drammatica realtà romana che rischia di essere travolta da sfratti, sgomberi, dismissioni, insolvenze nei mutui.

Il ministro ha dato la sensazione di aver compreso la complessa e grave situazione romana e dopo aver messo in evidenza che l’emergenza abitativa sta colpendo anche i piccoli comuni oltre che i grandi centri urbani, si è reso disponibile ad interpellare gli uffici legali per studiare i possibili interventi in termini di moratoria e di controllo sugli sfratti e sulle dismissioni.

Sulle risorse, insieme al sottosegretario Mantovani, ha spiegato che l’impegno per incrementare gli interventi è allo studio e domani, giovedì 27 gennaio, incontreranno la governatrice del Lazio Polverini. In questo appuntamento il ministro si è impegnato a rappresentare l’insoddisfazione dei movimenti, che la Regione peraltro conosce bene, verso politiche abitative annunciate ma mai partite. Questo vale per la Polverini come per Alemanno.

Infine, dopo aver chiesto una nota scritta sulle nostre richieste, Matteoli ha incaricato il sottosegretario Mantovani di lavorare alla costruzione di un tavolo comune tra governo, enti locali e prefettura.

Il giudizio complessivo sull’incontro è positivo. È chiaro che è solo l’inizio di un’interlocuzione e saranno i fatti concreti a darci il quadro reale di un presente oggi molto fosco. Un presente che se rimane tale costringerà i movimenti ad una maggiore pressione nei confronti di chi amministra l’emergenza attuale con strumenti decisamente inadeguati. Nessuno può più sopportare che le politiche abitative pubbliche rimangano nello stato in cui sono.

Movimenti per il diritto all’abitare

(Bologna) per lo sciopero generale e generalizzato

volantino x lo sciopero di categoria della fiom del 27 gennaio a Bologna

PER LA COSTRUZIONE DELLO

SCIOPERO GENERALE E GENERALIZZATO

Le fasce popolari stanno pagando la crisi economica, attraverso l’aumento della precarietà sociale, l’attacco ai diritti sul lavoro, la minaccia della disoccupazione, l’emergenza abitativa, lo smantellamento dei servizi pubblici e il restringimento degli spazi di democrazia..

Per far si che non siamo sempre noi a dover pagare la crisi, occorre generalizzare le forme di lotta. E’ necessario collegare le vertenza sui posti di lavoro alle lotte sul territorio.

Oggi viviamo la fine di una fase che a visto l’azzeramento dei diritti e delle garanzie nel mondo del lavoro, prima con un attacco contro i lavoratori meno tutelati e organizzati per arrivare oggi ai lavoratori del pubblico impiego e dell’industria.

Per questo dobbiamo contribuire alla costruzione nelle prossime settimane di uno sciopero generale e generalizzato, che si ponga concretamente il problema di dare risposte adeguate a tutti quei lavoratori, precari e flessibili, che oggi sono il vero settore di massa del mondo del lavoro.

Costruire uno sciopero generale e generalizzato vuol dire avere la capacità di organizzare il precariato sociale, partendo dal lavoro cosi come dal territorio, sia esso legato ai movimenti di lotta per la casa, i servizi, i giovani e i migranti.

Uno sciopero indipendente, che rompa con la concertazione di ieri e con la complicità di oggi, meccanismi che hanno reso corresponsabili CGIL-CISL-UIL di questa situazione di precarietà diffusa. Il mondo del sindacalismo di base e i movimenti x il diritto all’abitare stanno lavorando per la costruzione di un vero sciopero generale e generalizzato.

Generazione precaria in lotta

Per lo sciopero generale e generalizzato

Bologna Prende Casa

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Gli annunci non fermano gli sfratti. Moratoria subito

Dopo l’annuncio al termine della seduta del Consiglio dei Ministri di questa mattina, che ha autorizzato la presentazione nel decreto “mille proroghe” all’esame del Parlamento dell’emendamento sulla proroga della sospensione degli sfratti fino al 31 dicembre 2011 limitatamente alle categorie protette, il ministro Matteoli ha incontrato i manifestanti davanti al ministero delle Infrastrutture.

Ascoltando le osservazioni in merito all’insufficienza di un provvedimento che tiene fuori le morosità (l’80% circa dei provvedimenti di esecuzione) e la necessità di una moratoria generalizzata degli sfratti e degli sgomberi che tenga conto anche dell’inquilinato alle prese con le dismissioni degli enti e dei pignoramenti (il 5% di coloro che hanno contratto un mutuo per la prima casa è insolvente), il ministro Matteoli ha fissato un incontro con i movimenti per il prossimo 26 gennaio alle ore 10.30.

Intanto, nonostante l’annuncio dell’emendamento, in via Nomentana 175 sono sopraggiunti i blindati della polizia insieme all’ufficiale giudiziario e solo la presenza di centinaia di persone ha consentito il rinvio dello sfratto di una signora di 75 anni al 18 febbraio per motivi di ordine pubblico. Ancora una volta, quindi, la difesa dei diritti è stata garantita dalla capacità di autorganizzazione dei movimenti .

Ritenendo inadeguata la proroga che verrà discussa in Parlamento, rilanciamo la battaglia per una moratoria generalizzata degli sfratti e degli sgomberi e riteniamo non più rinviabile la programmazione di politiche abitative in grado di affrontare la crisi alloggiativa che in Italia coinvolge attualmente più di 2 milioni di persone.

Movimenti per il diritto all’abitare

Sfrattiamo il ministro Matteoli: moroso e inadempiente. 21 gennaio presidio a Porta Pia

Mentre il sindaco di Roma è impegnato a lustrare la vetrina degli Stati Generali della città che nel 2009 ha registrato il maggior numero di sfratti (8.729, di cui il 78% per morosità) ed è sempre più distante dai problemi che la affliggono, il ministro alle infrastrutture, competente per le politiche abitative nazionali, dorme sonni tranquilli nonostante la definitiva cancellazione delle tutele contro le esecuzioni anche per le cosiddette categorie protette.

Che fare di fronte all’irresponsabile assenza delle amministrazioni pubbliche? I proprietari ne stanno approfittando per chiedere a piè sospinto centinaia di sfratti, denunciando i commissariati che non dispongono l’uso della forza pubblica. I movimenti per il diritto all’abitare e l’inquilinato organizzato contro gli sfratti e le dismissioni selvagge (Enti privatizzati, casse, assicurazioni) hanno deciso di eseguire l’unico accesso utile per affrontare la situazione: notificare al ministro Matteoli l’ordinanza di sgombero per manifesta inadempienza nella tutela del diritto alla casa.

Il vero moroso è il Governo con la complicità delle amministrazioni che senza coraggio alcuno attendono provvedimenti dall’alto. Riteniamo invece che sia il Comune che la Regione, insieme alla Prefettura di Roma, possano emanare un provvedimento di moratoria tale da consentire l’avvio dei piani necessari per affrontare immediatamente l’emergenza abitativa e programmare politiche alloggiative adeguate.

Mentre attendiamo iniziative in tal senso proseguono i picchetti antisfratto. Venerdì mattina difenderemo una signora di 75 anni in via Nomentana 175 (tra via Cagliari e viale Regina Margherita) e poi ci recheremo tutti e tutte sotto il ministero delle Infrastrutture dove intendiamo consegnare l’ordinanza di sfratto al ministro Matteoli. Appuntamento dalle ore 10 a Porta Pia.

Movimenti per il diritto all’abitare_ Roma

(Bologna) sfratto bloccato, 12 attivisti denunciati

14 gennaio 2011, Bologna

Sfratto bloccato, 12 attivisti denunciati

Oggi venerdì 14 gennaio l’ASIA e Bologna Prende Casa hanno organizzato un presidio per bloccare lo sfratto di una famiglia a San Lazzaro di Savena, Bologna. La famiglia, costituita da cinque persone sostenuta da un solo reddito (da tempo in cassaintegrazione) ormai da mesi non riusciva più a sostenere i 700 euro d’affitto che gli venivano chiesti. Il presidio con grande determinazione ha ottenuto il rinvio dello sfratto.

Ribadiamo la necessità di un blocco degli sfratti per morosità a livello nazionale per fermare l’emergenza abitativa che si sta creando, e che ormai da tempo ha investito anche la provincia di Bologna. Intervenire sull’emergenza vuol dire anche bloccare le svendite di territorio e immobili alla rendita, ai grandi proprietari immobiliari e destinare patrimonio a chi perde la casa e non può permettersi un affitto o un mutuo.

Al termine del presidio sono stati denunciati 12 attivisti, tra cui la coordinatrice regionale dell’Associazione Inquilini e Assegnatari per resistenza e interruzione di pubblico servizio. Questo succede grazie alle politiche abitative e sociali di una giunta di centro-sinistra, che ha rifiutato un confronto con l’associazione inquilini, e che addirittura ha negato il diritto del nucleo famigliare di conoscere le intenzioni dei servizi sociali in merito all’eventuali soluzioni abitative, che ha proposto di “deportare” il nucleo a Ravenna!

Respingiamo questa logica che vuole criminalizzare chi lotta per difendere la casa, il lavoro, la dignità, mentre si versano lacrime di coccodrillo quando la precarietà abitativa si tramuta in tragedia.

Associazione Inquilini e Assegnatari (ASIA-USB)

Inaccettabile uso della forza contro la Fornace. Sosteniamo l’immediata risposta, difendiamo la nuova occupazione!

Il valore simbolico e materiale che per molte realtà territoriali in

lotta contro le grandi opere e i grandi eventi ha assunto la

presenza della Fornace sull’area destinata ai progetti di

valorizzazione” fondiaria legati a Expo 2015 nel comune di Rho,

non può essere cancellato da un’operazione di polizia/pulizia

dell’area occupata dallo spazio sociale impegnato fortemente nella

denuncia delle finalità speculative che insistono su quel

territorio.

Sono passati meno di due mesi dalle notizie dei veleni che inquinano aree

destinate alla costruzione di alloggi, scuole e centri commerciali.

Gli amministratori locali, compreso il sindaco di Rho, si sono

dimostrati poco solerti nel denunciare la criminalità di proprietari

terrieri senza scrupoli, interessati solo al proprio profitto, mentre

hanno preso molto a cuore la necessità di liberare l’area occupata

dalla Fornace. Probabilmente i soldi promessi da chi deve speculare

sono molti e nessuno vuole rinunciarci.

L’importanza di un’occupazione che intende restituire spazi e aree alla città

come bene comune, strappando alla rendita metro dopo metro, ci

coinvolge tutte/i. riteniamo che questa sia la modalità che

impedisce materialmente ulteriore consumo di suolo e il saccheggio

delle città, delle campagne, del paese e per questo siamo con le/gli

occupanti della Fornace.

L’attacco subito ad una settimana dall’incontro fissato degli Stati Generali

2.0 è ancora più grave se immaginato come una sfida contro quelle

realtà che dalla Val di Susa fino allo Stretto di Messina intendono

esercitare una sovranità sociale sul suolo e sui territori dove

viviamo.

Proponiamo di sanzionare a livello nazionale gli interessi di chi ha appoggiato,

sostenuto, promosso lo sgombero della Fornace. Rilanciamo la

necessità di vederci così come immaginato con la convocazione degli

Stati generali nella sede più opportuna ma senza passi indietro.

Siamo con voi, diteci solo dove e noi ci saremo!

Movimenti per il diritto all’abitare_Roma

Generazione P.

Abitare nella crisi

il regalo di natale sulla casa del governo

L’emergenza abitativa non esiste: cancellata nel decreto del Milleproroghe la proroga degli sfratti, ignorata la richiesta di moratoria.

Per il Governo la questione casa risulta talmente marginale da “dimenticare” nel Milleproroghe la reiterazione della tutela negli sfratti per le cosiddette categorie protette. La coperta che era già corta viene tolta definitivamente e migliaia di nuclei familiari vengono lasciati alle prese con i provvedimenti di rilascio.
I movimenti per il diritto all’abitare e l’inquilinato colpito dalle dismissioni hanno chiesto ripetutamente una moratoria generalizzata, che coprisse anche gli sfratti per morosità
Se aggiungiamo le difficoltà in cui versano coloro che non riescono a pagare i mutui e sono a rischio pignoramento  il quadro è ancora più che fosco.
Eppure non si investe più un soldo nell’edilizia residenziale pubblica e si continua a filosofeggiare intorno all’housing sociale e alle nuove proposte edilizie regionali. La sensazione forte è che si voglia approfondire talmente l’emergenza da poter giustificare ogni scempio immobiliare e una nuova forte cementificazione, da sostenere con le necessità di far ripartire il comparto edilizio e dare risposte abitative a soggetti solvibili ma non più in grado di sopportare i costi attuali degli affitti e dei mutui.
Anche l’ottava commissione della camera che ieri ha approvato all’unanimità una risoluzione sul tema in oggetto, fa un passo indietro sulla moratoria, perfettamente in linea con i voleri del governo Berlusconi.
È chiaro che il partito dei costruttori è molto forte, da oggi vanta un nuovo amico con l’arrivo di Smedile, e la rendita fondiaria sta organizzandosi per un’operazione in grande stile a partire dalle leggi regionali in approvazione o approvate, in perfetto assetto bipartisan. Contro questo potentato, di cui sono parte anche gli Enti privatizzati, non si può mollare.
Rilanciamo da subito la necessità di una moratoria su sfratti, sgomberi, insolvenze, pignoramenti, vendite a terzi degli alloggi in dismissione e/o cartolarizzati. Come movimenti e come sindacati degli inquilini dobbiamo rigettare questa logica che cancellando bonus per gli affitti e tutele lascia tutti e tutte in balìa di un mercato drogato e imbarbarito. Ci sono migliaia di alloggi vuoti, di aree ed edifici da recuperare, di strutture da destinare al riuso in funzione dell’emergenza casa come le caserme o altro patrimonio demaniale. Fermiamo il consumo di suolo e usiamo ciò che già è costruito, a partire dal patrimonio degli Enti.

Associazione Inquilini e Assegnatari
AS.I.A.– USB

Dai ponteggi alla Pisana. La lotta continua nelle strade, nelle piazze, nei territori.

Regione, 11 giorni sui ponteggi

Dopo quasi un mese di mobilitazioni continue e undici giorni trascorsi da sette precari sui ponteggi della sede della Giunta regionale, ieri pomeriggio intorno alle 16.30 si è svolto un incontro tra una delegazione dei movimenti e dei sindacati di base con l’assessore al Bilancio Cetica, con il dott. Ronghi e il dott. Zoroddu.

In questa prima interlocuzione si sono affrontati i temi dei quattro tavoli tematici sulle questioni sollevate con la manifestazione del 25 novembre e con le iniziative successive. La comunicazione ufficiale del primo di questi tavoli, sul lavoro, sul precariato, sul reddito e la formazione, è stata consegnata dall’assessore Cetica tramite una lettera firmata dalla governatrice Poverini. Il confronto è convocato per il 23 dicembre alle ore 15 e sarà coordinato dall’assessore Zezza.

Un tema ampiamente dibattuto ha riguardato l’emergenza abitativa. Il confronto su questo deve essere urgente e contestuale alla discussione del bilancio in consiglio regionale. Come movimenti abbiamo chiesto che il tavolo sulla casa venga fissato anch’esso per il 23 dicembre. L’assessore Cetica si è impegnato a comunicare data e ora lunedì prossimo.

Gli altri due momenti di confronto con data da stabilire riguarderanno uno rifiuti, ambiente e territorio e l’altro sanità, consultori e diritto alla salute.

Sulla questione abitativa si è concordato sulla necessità di arrivare ad un protocollo regione-comune per definire con chiarezza risorse disponibili, aree e tipologia abitativa. Più volte i movimenti hanno ribadito la necessità che dal bilancio non vengano tolti i soldi destinati all’edilizia sovvenzionata, come invece adesso sta avvenendo.

Considerando l’incontro finalmente politicamente autorevole e i segnali indubbiamente importanti, pur sapendo che concretamente il confronto inizia adesso e che sui risultati bisognerà ancora battagliare, i movimenti e i sindacati di base decidono, condividendo il giudizio positivo con i/le sette arrampicati/e da undici notti sui ponteggi, di lasciare le impalcature e concentrarsi sulla mobilitazione di lunedì 20 dicembre alle ore 10 presso il consiglio regionale in via della Pisana.

Grazie alla resistenza e al coraggio di chi ha passato quasi trecento ore consecutive al freddo dei ponteggi, alla generosità di chi si è dato il cambio giorno e notte nel presidio sotto la Regione, la manifestazione di lunedì 20 dicembre assume una valenza importantissima per tutti e tutte. Invitiamo coloro che si sono mobilitati in questi giorni a non far mancare la loro presenza e a non abbassare l’incredibile livello tenuto finora sia qualitativamente che numericamente. Durante la giornata è previsto un confronto con la conferenza dei capigruppo e la delegazione dei movimenti e dei sindacati dovrà rappresentare tutta la ricchezza fin qui mostrata.

Roma, 17 dicembre 2010

Movimenti uniti contro la crisi, le nocività e le devastazioni ambientali