Grandi opere, Grandi eventi, Grandi Affari. Convegno nazionale.Napoli, 26-27 febbraio 2011

L’aggressione speculativa al territorio e la resistenza dei movimenti popolari_due giorni di dibattito, con contributi di comunità in lotta e tecnici, per costruire un movimento nazionale per la casa, i servizi urbani, l’ambiente, i beni comuni.


La Rete Campana Salute e Ambiente, insieme ad ad altre realtà locali e nazionali di lotta (Abitare nella Crisi, comitato NoExpo 2015 di Milano, comitato NoMose di Venezia, comitato NoTunnel TAV di Firenze, Epicentro Solidale de l’Aquila, Rete No Ponte, Rete Difesa del Territorio Franco Nisticò Calabria, Medicina democratica, …), promuove e organizza un workshop nazionale sul sistema delle Grandi Opere e dei Grandi Eventi.
L’intento dell’iniziativa è quello di svolgere una valutazione critica di queste forme d’intervento territoriale, mettendo a confronto saperi tecnici e militanti, al fine di individuare forme di coordinamento ed obiettivi comuni tra i movimenti di lotta attivi sulle questioni territoriali e i beni comuni.

PROGRAMMA
Sabato 26
Ore 10:30-14: relazione introduttiva e contributi di tecnici e comitati sulle questioni ed i casi studio
Ore 14-16: pausa pranzo
Ore 16-19:30: ripresa delle relazioni e degli interventi programmati
Ore 19.30-20:00: sintesi provvisoria dei lavori
Domenica 27
Dalle ore 10:30: discussione aperta e sintesi dei lavori

Sono previste relazioni dalle seguenti situazioni territoriali: Milano(NoExpo2015); Venezia (NoMose); Firenze (No tunnel TAV);L’AquilaRomaLazio (No inceneritore Albano); Napoli(NoForum2013) e Campania (gestione rifiuti e devastazione ambientale); Calabria (No Ponte).
Interverranno gli urbanisti Edoardo Salzano (in teleconferenza) ePaolo Berdini; contributi di Vincenzo Milucci (infrastrutture energetiche e questione nucleare), Massimo Brancato (accordo Marchionne e deindustrializzazione del territorio), Peppe Banchi e Antonio Valazzina (inceneritori e danni alla salute)
I lavori si svolgeranno a Napoli, presso il centro sociale occupato Banchi Nuovi, in via del Grande Archivio 17.
Preghiamo i compagni e le situazioni di lotta interessate a partecipare di contattarci; per quanto in nostra possibilità, cercheremo di fornire un supporto logistico per pernottamento e pranzo.

info e adesioni: assisebagnoli@gmail.com, cell. 340 2716771

Gli stati generali una fiction, le opposizioni comparse, i movimenti protagonisti

http://vimeo.com/20322174

sciopero generale e generalizzato 11 marzo

(bologna) la democratica provincia???

Comunicato stampa

16 febbraio 2011

La democrazia a san lazzaro???

Il presidio antisfratto indetto stamattina dall’AS.I.A.e Bologna Prende Casa in via Minarini 8 a San Lazzaro di Savena, che ha visto il fermo di un delegato sindacale da parte dei carabinieri che lo hanno trattenuto in caserma per oltre tre ore, foto-segnalato e poi denunciato si è trasformato in un presidio in piazza Bracci, sotto la sede del Comune. Una delegazione è stata poi ricevuta dall’amministrazione comunale. In questo primo incontro l’amministrazione ha dimostrato delle disponibilità di relazione e confronto per trovare soluzioni credibili all’emergenza abitativa, che potranno avere un primo piano di verifica sul nucleo familiare che oggi ha subito lo sfratto esecutivo. Ad oggi questo nucleo composto da madre con figlio minore è stato collocato in una struttura nel Comune di Bologna.

In un mese tre presidi antisfratto nel solo Comune di San Lazzaro hanno portato a quattordici denuncie, questa situazione è da imputare in primis alle miopi e antidemocratiche scelte effettuate del governo provinciale e dal suo vice presidente, Giacomo Venturi, che ha escluso e continua a escludere i soggetti sociali e sindacali che non vogliono essere complici, come ha ampiamente dimostrato la gestione dei tavoli che hanno portato agli aumenti degli affitti in casa popolare per Bologna e provincia.

I movimenti di lotta per la casa proseguiranno nella mobilitazione a Bologna e nella sua provincia per il diritto all’abitare per tutte e tutti.

ASIA-USB

Bologna Prende Casa

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http://bolognaprendecasa.noblogs.org/

Verso gli Stati generali di Alemanno: il 19 febbraio riprendiamoci la città!

A tre anni di distanza dall’insediamento di Alemanno sullo scranno più alto del campidoglio non c’è traccia dei cambiamenti da lui con tanta veemenza annunciati in campagna elettorale. Al contrario Roma appare come una città immobile che affonda giorno dopo giorno nella corruzione e nel malaffare e soprattutto immersa in una crisi urbanistica e sociale sempre più profonda e drammatica. In questo contesto, di fronte ad un senso di disagio e di allarme sempre più diffuso fra i cittadini, dopo innumerevoli rinvii, il primo cittadino della capitale proclama la convocazione degli “Stati generali di Roma” per il 22 e 23 Febbraio prossimo annunciando persino la partecipazione di Tremonti e Berlusconi. Forse ultima possibilità di rilanciare la sua immagine e giocare fino in fondo la partita romana, forse ultima possibilità di trovare un elegante via d’uscita dopo l’imbarazzante esperienza di governo della città, comunque si guardi a questo appuntamento e a questa fase, due cose rimangono certe: la vetrina che in fretta e furia il sindaco si appresta ad allestire nulla ha a che vedere con l’apertura di un dialogo vero e partecipativo con la città; il disegno che Alemanno immagina e tenterà di verniciare e rilanciare, continua pericolosamente a coincidere con i desideri della rendita e dei nuovi centri di interessi economico e finanziario. Neppure l’immaginario Olimpico di una città che verrà potrà però cancellare la realtà di una metropoli dalla mobilità soffocata, del degrado ambientale, della cultura negata, dell’esclusione e della segregazione del diverso, il presente di una Roma che rappresenta sempre più solo la capitale della crisi, della precarietà e del cemento. Si fa largo, infatti, in ogni angolo della città una emergenza abitativa sempre più drammatica ed incontrollabile, crescono i prezzi delle merci di prima necessità e le tariffe dei servizi, vengono cancellate sotto i colpi dei tagli e delle esternalizzazioni le già scarse reti di welfare, mentre si apre la strada la privatizzazione delle aziende che gestiscono i servizi fondamentali: ACEA, ATAC e AMA in testa. Il diritto allo studio e all’educazione, l’accesso alla cultura ed ai saperi a Roma sono beni sempre meno accessibili, sempre più piegati alle leggi dei del mercato; nelle periferie e non solo la sensazione di vivere un naufragio è percepita chiaramente ed i mega progetti di trasformazione urbana che vedono coinvolti quartieri molto diversi come Torbellamonaca e l’Eur o che passano per operazioni scellerate come la svendita delle caserme e del patrimonio pubblico non solo non convincono, ma vengono percepiti solo come nuove occasioni di speculazione e saccheggio.

Alemanno, come e peggio dei suoi predecessori, vuole ridisegnare attorno agli interessi della rendita e delle banche, attraverso una forsennata aggressione privata ai danni dei nostri territori, i tratti di una Roma segnata dalla frammentazione delle relazioni sociali e dalla precarietà del lavoro e della vita. Le importanti mobilitazioni di questi ultimi mesi, però, esprimono un forte dissenso nei conforti delle scelte di governo della città, una crescente lontananza dei cittadini da un ceto politico sempre più distante dai problemi quotidiani, già mostrano l’altra faccia della medaglia: un’altra città vera e vitale che costruisce e partecipa, che si autorganizza e che lotta per i propri diritti, che non ha paura di mettersi in gioco in prima persona, oramai è scesa in campo. Siamo convinti che tanti uomini e tante donne che come noi abitano ed animano questa città non abbiano nessuna  intenzione di subire altri soprusi come di firmare a nessuno altre deleghe in bianco. Proprio dalle mille esperienze di attivazione, dalle resistenze e dalle lotte che rendono questa città ancora viva ed indomita, crediamo provenga la richiesta e la spinta che può generare una grande mobilitazione in grado di infrangere la vetrina con cui si vorrebbe sottrarre di nuovo la città ai suoi abitanti, mettendo in rete ed in sinergia esperienze, saperi, idee, accumulando la forza necessaria a costruire e conquistare un’altra Roma CITTA’ BENE COMUNE. Insieme dobbiamo camminare risoluti/e verso gli Stati Generali che si terranno all’Eur, quartiere simbolo delle annunciate “valorizzazioni” urbanistiche, costruendo la nostra critica ed elaborando la nostra proposta.

Sabato 19 febbraio MANIFESTAZIONE CITTADINA h 15 piazza Vittorio

>>> Verso l’ASSEDIO al palazzo dei Congressi dell’Eur il 22 e 23 Febbraio

La città è nostra, riprendiamocela!

ASSEMBLEA CITTADINA SULL’USO PUBBLICO DELLE CASERME

18 febbraio ore 17,30
presso la ex caserma di via del Porto Fluviale, 12

La delibera 8/2010 del Comune di Roma da il via ad un’operazione di vendita su larga scala di un patrimonio pubblico immenso e di grande valore come le 15 caserme presenti nel cuore del territorio metropolitano e dismesse dal ministero della difesa.
La scelta della privatizzazione che il Comune di Roma ha preso indica ancora una volta la volontà di questa amministrazione di abdicare  al proprio ruolo di pianificazione, progettazione e decisione, possibilmente in accordo con i territori interessati, sulle trasformazioni urbane e il miglioramento della qualità della vita attraverso la creazione di nuovi servizi sempre troppo carenti. Il riutilizzo pubblico delle caserme permetterebbe di risparmiare soldi e tempo sulla realizzazione di servizi che altrimenti vedremmo solo con il cannocchiale e, rimanendo all’interno di territori già strutturati, ridurrebbe la necessità di nuove cementificazioni che ci sottraggono verde ed estendono a dismisura i confini di una città in cui diventa sempre più difficile muoversi da una parte all’altra.
Spetta ancora una volta a noi cittadini, alle associazioni attive nei quartieri, ai movimenti per i diritti sociali come quello ad un abitare dignitoso e accessibile mobilitarci per impedire che nei nostri quartieri si verifichino operazioni dal sapore meramente speculativo privandoci per sempre della possibilità di utilizzare questa immensa risorsa, di aree ed edifici già pubblici, che con pochissimi investimenti potrebbero essere recuperati per le esigenze sociali, in alcuni casi drammatiche, che attraversano questa città. Soluzioni in termini di accoglienza e assistenza alloggiativa da approntare in tempi brevi per rispondere alla grande richiesta abitativa che non trova risposte, ma anche nuovi spazi per le biblioteche comunali che non sono un lusso ma un servizio assolutamente indispensabile nei tanti quartieri dormitorio di questa città così come gli asili nido che non bastano mai e quant’altro. Dopo aver contestato duramente la delibera sulle caserme, strappando qualche lieve miglioramento che ancora non ci soddisfa, siamo oggi pronti a rilanciare una battaglia sulla riqualificazione urbana basata sul recupero per fini pubblici del patrimonio in disuso all’interno di una contestazione più ampia contro i processi di privatizzazione e precarizzazione con cui il Sindaco sta governando la città di Roma al tempo della crisi.
Per questo parteciperemo alla mobilitazione del 19 febbraio prossimo contro gli Stati generali di Alemanno per una Roma bene comune.
L’assemblea sarà inoltre l’occasione per la presentazione delle iniziative che il neonato comitato cittadino per l’uso pubblico delle caserme intende portare avanti per far sì che in questa città non regni la speculazione e la logica dei profitti ma quella dell’attivazione dal basso e della partecipazione dei territori alle trasformazioni che li riguardano.

Comitato cittadino per l’uso pubblico delle caserme e Movimenti per il diritto all’Abitare

Il volantino: Uso pubblico delle caserme

ATAC BENE COMUNE

Questa mattina alle ore 10,30 centinaia di cittadini/e  insieme ai movimenti per il diritto all’abitare hanno occupato il deposito dell’ ATAC di Piazza Ragusa.

L’iniziativa di oggi vuole porre l’accento sulla destinazione del patrimonio pubblico, sulle forme della partecipazione alle scelte urbanistiche della maggioranza capitolina, sulle politiche della mobilità a Roma, sulle regole democratiche nei posti di lavoro.

Il deposito di piazza Ragusa è parte importante della storia di questo quartiere e della città di Roma, però nonostante questo, il suo utilizzo non prevede consultazioni con la cittadinanza o strumenti partecipativi e di controllo sul suo futuro. Le varie progettazioni per un cambio di destinazione d’uso si sono tutte fermate e ad oggi non è dato sapere quale sarà il futuro dell’edificio, parzialmente usato dal dopolavoro dell’Atac.

Nonostante ci sia una gran fame di patrimonio pubblico per affrontare le necessità abitative, di servizi, di spazi sociali e culturali, questi stabili rischiamo di perderli. Non vengono rimessi in funzione per i bisogni della mobilità pubblica e non vengono immaginati come luoghi utili a soddisfare gli interessi della cittadinanza. Un così grande spazio offre opportunità enormi che non vengono realizzate.

Purtroppo il sindaco è troppo impegnato a sistemare i parenti e gli amici di partito, per pensare ad uno sviluppo del trasporto pubblico, ad una tutela dei redditi più bassi attraverso tariffazioni sociali o gratuità del servizio per i disoccupati e gli studenti. Che le cose non funzionano si vede anche dai ripetuti scioperi dei lavoratori del trasporto pubblico. Scioperi motivati da una qualità del servizio insopportabile sia per gli utenti che per i dipendenti Atac.

Invitiamo tutti e tutte ad un’assemblea pubblica all’interno del deposito Atac che si terrà questo pomeriggio alle ore 17,00. Insieme ai lavoratori e alle lavoratrici discuteremo del futuro del deposito e delle proposte possibili. Parteciperanno i cittadini della zona, i comitati di quartiere, è stata invitata la Presidente del Municipio IX Susi Fantino!

Movimenti per il diritto all’abitare

(bologna) manifestazione x il diritto all’abitare

Manifestazione per il diritto all’abitare 16 febbraio San Lazzaro di Savena

E’ ormai diventata una triste realtà l’emergenza abitativa a Bologna, provocata da chi crede di uscire dalla crisi attraverso la rendita e l’aumento della precarietà sociale. E’ evidente che la crisi la stanno facendo pagare alle fasce popolari.

In questi ultimi mesi si sono susseguite iniziative e picchetti anti-sfratto, i soli che in molti casi hanno rappresentato l’unica alternativa di resistenza per gli sfrattati. Non è mancata la risposta da parte dei proprietari e dalle amministrazioni, con denuncie e intimidazioni. Amministrazioni che si fanno forti coi deboli e deboli coi forti.

Si parla molto di come non pagare la crisi, di come generalizzare in modo concreto le lotte, oggi occorre passare dalle parole ai fatti, muovendosi sul territorio, confrontadosi e scontradosi con le difficoltà le paure di chi oggi è colpito direttamente dalla precarietà sociale diffusa: operai in cassa integrazione, disoccupati, migranti, ragazze madri, anziani. Chi è sfrattato non ha nessuna arma legale in mano, si trova a dover difendere una garanzia quella di avere un tetto infrangendo il diritto alla proprietà. Finche non si svilupperà un effettivo piano casa popolare, l’unica soluzione per non rimanere in strada è difendere il proprio alloggio.

E’ per queste ragioni che i movimenti di lotta per il diritto all’abitare lanciano un presidio cittadino, concomitante con uno sfratto il 16 febbraio alle ore 8.00 a San Lazzaro di Savena in via Minarini n.8, perché proprio la provincia è il territorio dove chi deve difendersi dalla crisi si sente più solo. Invitiamo tutte le realtà politiche, sindacali, culturali, a partecipare e ad aderire.

Partecipate tutti/e

Bologna Prende Casa

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(bologna) bloccato sfratto e denuncie

Mercoledi 9 febbraio Bologna

Rinviato sfratto a San Lazzaro

Ancora una denuncia

Continuano ad aumentare gli sfratti per morosità, non si fermano le esecuzioni e di fronte al silenzio delle istituzioni l’unico argine è il presidio antisfratto che consente alle famiglie di non rimanere letteralmente in mezzo a una strada.

Lo sfratto di oggi a carico di una famiglia composta da una madre con figlio minore ha ottenuto un rinvio di 7 giorni e ha visto nuovamente la denuncia di un attivista dell’AS.I.A.

Si continua quindi a trattare un problema sociale come un problema di ordine pubblico, si criminalizza il disagio economico e si favoriscono così gli interessi dei proprietari immobiliari che per anni hanno incassato affitti stratosferici strozzando migliaia di famiglie.

E’ per dire “basta” con queste logiche che invitiamo tutte/i a partecipare al presidio cittadino indetto per mercoledì 16 febbraio in via Minarini 8 a San Lazzaro di Savena ore 8.00.

ASIA-USB-Bologna

BASTA CAMPI, BASTA MORTI INNOCENTI. NO AL PIANO NOMADI, CASE PER TUTTI/E

Il 6 febbraio 2011 non sono morti quattro bambini rom, sono stati uccisi.

Sono stati uccisi da anni di colpevole emarginazione delle popolazioni rom, dalla politica degli sgomberi, da quella dei campi nomadi, da un’emergenza che sembra infinita, dai milioni di euro spesi nel tanto decantato Piano Nomadi, dalla scelta criminogena di affrontare le questioni sociali in termini di ordine pubblico.

Neanche era stato spento il rogo che il sindaco della Capitale si era già permesso di alzare la voce per avere ancora più soldi e poteri speciali al fine di mettere in mezzo alla strada, o in invivibili container, centinaia di persone “colpevoli” di essere rom. Al sindaco non sono bastati due anni di poteri speciali, i 30 milioni di euro pubblici stanziati annualmente per “l’emergenza”, la videosorveglianza h24, gli inutili censimenti, le campagne elettorali incentrate sull’intolleranza e i campi-lager fuori dal GRA. Vuole di più!

Cerca ulteriori consensi per perpetrare politiche discriminatorie, per allestire nuove tendopoli e campi attrezzati invece che lavorare all’unica soluzione degna possibile: una casa anche per i rom.

L’atteggiamento dell’amministrazione Alemanno è grottesco, oltre che pericoloso. Sono stati deliberatamente ignorati i rilievi e i richiami internazionali, inascoltata la denuncia di Amnesty International e a nulla sono valsi i dossier di importanti associazioni che si sono espresse contro il Piano Nomadi. Gli aiuti, i poteri e i soldi il sindaco li ha avuti e il frutto sono anche queste 4 vittime innocenti.

Crediamo quindi che sia necessario scendere in piazza e andare sotto il palazzo del governo di questa città per denunciare, con profonda e consapevole decisione, questa politica discriminatoria, inadeguata e inefficace, da oggi infanticida.

Chiamiamo a raccolta tutta la società civile, uomini, donne e bambini, italiani e migranti, rom e gadgè, per esprimere la dovuta solidarietà alla comunità rom romena e chiedere a gran voce:

– La fine di morti innocenti a causa di colpevoli improvvisazioni segregative, spacciate per politiche

– L’immediata interruzione del fallito Piano Nomadi

– Le necessarie sostiuzioni dei responsabili di queste politiche

– L’avvio di un percorso di reale superamento della pluridecennale politica dei campi nomadi che genera insicurezza, discriminazione, segregazione

– L’immediata soluzione, con relativa messa in sicurezza, di tutti quei contesti spontanei e invivibili ove sono costrette centinaia di persone a Roma, senza luce né acqua né servizi

– Il rispetto della legislazione internazionale, in particolare in materia di rom e di sgomberi

– L’avvio di politiche capaci di garantire il diritto all’abitare a quanti oggi, migranti e non, rom e gadgè, vivono la drammatica emergenza abitativa di questa città, ricorrendo al riconoscimento dei percorsi di auto-recupero urbano e utilizzando il patrimonio pubblico in dismissione, invertendo radicalmente la politica di privatizzazione e di sperperi di questa amministrazione.

CONTRO IL PIANO NOMADI

PER IL DIRITTO ALLA CASA

in Piazza del Campidoglio

Giovedì 10 febbraio 2011 – ore 18

Comitato Ex Casilino 900 del Montenegro – Rom e Romnì di Metropoliz – Rom e Romnì di via dei Cluniacensi – Rom e Romnì di via Amarilli – Rom e Romnì di Salone del Montenegro – ARCI di Roma – Popica Onlus – Stalker – Associazione 21 Luglio – Blocchi Precari Metropolitani – Osservatorio Antirazzista Territoriale Pigneto/Prenestino – Lunaria – A.R.P.J. Tetto Onlus – CSOA Ex Snia – FOCUS Casa dei Diritti Sociali – Funzione Pubblica CGIL Roma e Lazio – Gruppo di ricerca “nomadismo e città” del Dipartimento di Studi Urbani dell’Università di Roma Tre – Assalti Frontali – Antica Sartoria Rom – USB Unione Sindacale di Base – CVX Comunità di Vita Cristiana Roma – Associazione Somebody – Associazione Senza Confine – Lega Missionaria Studenti di Roma – Partito della Rifondazione Comunista Roma- Coordinamento cittadino di lotta per la casa

Per adesioni: bastacampi@yahoo.it