Dopo i tentativi di vendere un pezzo di Acea per fare cassa, Alemanno ci riprova. La giunta ha approvato una delibera sulla dismissione del patrimonio di Roma Capitale per racimolare circa 200 milioni di euro che servono a sostenere le casse comunali depauperate ed esauste. Insieme ad un bilancio che fa tremare i polsi, con tagli pesanti al welfare cittadino, all’istruzione, alla cultura, allo sport, alla tutela del verde e alla gestione dei rifiuti, si mettono in vendita case popolari, immobili e aree pubbliche. Una messa in vendita complessiva della città, un nuovo banchetto al quale sono invitati piccoli e grandi pescecani del profitto e della speculazione.
Questo mentre la città sprofonda nella precarietà, nel cemento, in un’emergenza abitativa sempre più esplosiva: mentre i tanti palazzi e le tante case tirate su dai costruttori nella grande corsa all’oro degli anni scorsi rimangono colpevolmente invendute e vuote, tanto patrimonio di tutti che potrebbe essere recuperato viene ancora una volta regalato alle voraci fauci della rendita.
Per questo i movimenti per il diritto all’abitare chiamiamo la città ad una mobilitazione generale in Campidoglio per fermare questi scellerati provvedimenti che sembrano suggellati dal “patto della carbonara” con il principale partito dell’opposizione. Saremo in piazza per chiedere conto di un bilancio e di provvedimenti che ancora una volta non tengono conto delle necessità degli abitanti, dei precari e delle precarie, dei lavoratori e delle lavoratrici, degli sfrattati e dei senza casa, degli inquilini degli enti che rischiano di finire in strada. A reclamare fondi per le politiche sociali, per l’edilizia residenziale pubblica, per realizzare nuovi progetti di riuso del costruito e di autorecupero.
Questo nuovo assalto alla diligenza con la vendita persino dei gioielli di famiglia va fermato, ora e subito. A dispetto delle tante chiacchiere sulla trasparenza che sentiamo in questi giorni, sono solo i fatti che contano. E il gran banchetto sulla nostra pelle non sembra di fatto finito. Per questo ci riapproprieremo dei diritti che ci vengono negati, dei beni comuni, della libertà di movimento, del reddito che ci viene tolto, delle nostre vite precarie e in vendita, del costruito sfitto che dilaga tra mille gru in tutta la città. La violenza che stiamo subendo supera ogni soglia di tolleranza, è ora che il grido di rabbia e di dolore di una città saccheggiata si faccia sentire con forza.
Non farete altri banchetti sulla nostra pelle
NO ALLA VENDITA DEL PATRIMONIO PUBBLICO!
GIOVEDI 27 SETTEMBRE ORE 15.30
MANIFESTAZIONE IN CAMPIDOGLIO
Movimenti per il Diritto all’Abitare