By crisis on Novembre 30, 2009
Lo sgombero militare dell’Horus Liberato di piazza Sempione, avvenuto lo scorso 19 novembre, è solo l’ultima tappa dell’offensiva
contro i diritti e le libertà promossa dalla giunta di destra negli ultimi mesi.
Il Campidoglio pensa di gestire la crisi economica colpendo quel pezzo di
società che si organizza nei territori per difendere il diritto alla casa,
liberare spazi dalla speculazione e costruire accoglienza e inclusione sociale.
Una strategia di guerra che ha affossato gli spazi di confronto politico messi
in campo dalla prefettura di Roma.
Nella capitale degli sfratti e dell’emergenza abitativa, sono
i movimenti per il diritto all’abitare ad offrire le uniche risposte a sostegno
dei senza casa, degli inquilini, dei precari.
Nella capitale della speculazione, sono i centri sociali e le
associazioni di base che sperimentano nuove forme di welfare, servizi di mutuo
aiuto, sport popolare, produzione culturale.
Nella capitale delle espulsioni, sono le reti antirazziste e
dei migranti che organizzano l’accoglienza difendendo quei diritti di
cittadinanza violati dal pacchetto sicurezza.
Per queste ragioni scegliamo la giornata della mobilitazione nazionale
contro gli sfratti per promuovere una manifestazione cittadina che
dice no a questa strategia di paura, per difendere le occupazioni e sostenere
la battaglia per garantire un nuovo spazio all’Horus, per aprire una nuova
stagione di vertenze per il recupero degli spazi abbandonati, per la cultura,
per un nuovo welfare dal basso.
Partiremo da piazza Vittorio, cuore della città multiculturale, e
arriveremo davanti alla prefettura. Vogliamo incontrare il prefetto
Pecoraro per richiedere la fine della politica degli sgomberi, il blocco
generalizzato degli sfratti e la riapertura di un confronto sull’emergenza
abitativa e sulla tutela degli spazi sottratti alla speculazione.
VENERDI’ 4 MARZO, ore 17 piazza Vittorio
MANIFESTAZIONE CITTADINA
Centri sociali e movimenti
per il diritto all’abitare

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By crisis on Novembre 24, 2009
Abitare nella crisi
Mutui sempre più
inaccessibili. Affitti sempre più alti. Patrimonio degli enti e
delle fondazioni in dismissione. Edilizia residenziale pubblica allo
sfascio. Edifici e aree demaniali in vendita al miglior offerente.
Consumo di suolo formidabile. Rendita parassitaria sempre più
arrogante. Redditi sempre più inadeguati.
All’orizzonte il
dramma dell’insolvenza e degli sfratti, con migliaia di nuclei
familiari e di singoli inquilini stressati dalla rata del mutuo o dal
canone aumentato e dall’incombente arrivo dell’ufficiale
giudiziario pronto ad eseguire pignoramenti e sfratti.
La risposta del
governo e delle regioni consiste nella vendita del patrimonio
residenziale pubblico, nell’avvio di un piano di housing sociale e
nella liberalizzazione delle procedure edilizie.
Il
paese delle libertà immobiliari si appresta ad una nuova colata di
cemento tra grandi e piccole opere, ad un azzeramento del ruolo
pubblico nel mercato degli alloggi, ad un’aggressione senza
precedenti del territorio. Una via d’uscita dalla crisi del settore
edilizio che non produrrà benefici di sorta a chi oggi è in
emergenza abitativa.
La rendita e la precarietà camminano
una al fianco dell’altra e più aumenta la prima più la seconda si
approfondisce, con salari che si svuotano di potere d’acquisto e
con una scomposizione sociale devastante fatta di precarie e
migranti, di giovani coppie e monoreddito, di pensionati e
studentesse, dentro una frammentazione che impedisce la tutela dei
diritti e limita la libertà di movimento.
A
fine dicembre scade la copertura per le categorie protette che ormai
riguarda pochissimi casi e così come il bonus per l’affitto, sta
diventando uno strumento parziale, quasi inutile. Da gennaio anche
costoro saranno sulla graticola.
Iniziamo
ad opporci a tutto questo. Lanciamo una giornata di mobilitazione
nazionale articolando una mappa delle resistenze contro gli sfratti
per morosità che oggi rappresentano più dell’ottanta per cento
delle esecuzioni. Chiamiamo
le realtà locali impegnate contro l’emergenza abitativa, gli spazi
sociali, i comitati degli inquilini, i sindacati a mobilitarsi il 4
dicembre 2009 davanti le Prefetture, presso le amministrazioni
locali, in luoghi particolarmente significativi, per chiedere il
blocco generalizzato degli sfratti e degli sgomberi.
Per avviare una campagna per il diritto all’abitare in Italia verso
una necessaria manifestazione nazionale.
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