il 4 dicembre a Bologna presidio e blocchi del traffico

4 dicembre Bologna

Presidio e blocchi stradali contro gli sfratti

In occasione della giornata nazionale per il blocco degli sfratti si
è tenuto a Bologna un presidio sotto la prefettura degli inquilini e
degli attivisti di ASIA-RdB e di Bologna Prende Casa. La mobilitazione
è proseguita attraverso un blocco del traffico nel centro cittadino.
Era stato chiesto un incontro con il Prefetto, richiesta alla quale non
c’è stata risposta. In questa giornata che ha visto diverse iniziative
su tutto il territorio nazionale, chiedevano il blocco degli sfratti
per morosità, degli sgomberi, un rilancio dell’edilizia residenziale
pubblica e una politica fiscale severa nei confronti della rendita.
Nella sola Bologna ci sono più di 2500 sfratti già passati in giudicato
e che presto saranno eseguiti, c’è stato in soli 10 mesi un aumento del
50% degli sfratti per morosità. Questa emergenza è ormai riconosciuta
da diverse figure che vanno dall’Amministrazione Comunale alla Caritas.
Per risolvere questa situazione è necessario che tutte le istituzioni
locali, regionali e nazionali lavorino di concerto per arrestare
l’emergenza e per rimettere al centro un nuovo piano casa popolare.
Fino ad oggi l’unica forma di resistenza all’attacco della rendita è
stato quello portato avanti dal movimento di lotta per la casa
attraverso i picchetti anti-sfratto organizzati direttamente dagli
inquilini sotto sfratto. Per questo rilanciamo una mobilitazione
unitaria di lavoratori, precari, disoccupati e inquilini per sabato 19
dicembre a Bologna, giornata cittadina contro la crisi.

ASIA-RdB Bologna

http://bolognaprendecasa.noblogs.org/

A Roma i movimenti presidiano uno stabile in via del Policlinico 137

Giornata contro gli sfratti e gli sgomberi

 


 

Questa mattina, nella giornata nazionale contro gli sfratti e gli sgomberi, a Roma i movimenti per il diritto all’abitare hanno stabilito un presidio permanente in uno stabile pubblico vuoto in via del Policlinico 137.

Si tratta di uno delle migliaia di luoghi abbandonati al degrado e alla rendita, mentre oltre 40mila persone attendono risposte che non arriveranno dal Piano casa del comune di Roma.


All’orizzonte, nei prossimi mesi, il dramma dell’insolvenza e degli sfratti, con migliaia di nuclei familiari e di singoli inquilini stressati dalla rata del mutuo o dal canone aumentato e dall’incombente arrivo dell’ufficiale giudiziario pronto ad eseguire pignoramenti e sfratti.


La risposta del governo delle regioni e del Comune di Roma consiste nella vendita del patrimonio residenziale pubblico, nell’avvio di un piano di “housing sociale” all’insegna anche stavolta degli interessi privati con case che non arriveranno mai e comunque troppo costose, e nella liberalizzazione delle procedure edilizie.

A fine dicembre scade la copertura per le categorie protette che ormai riguarda pochissimi casi e così come il bonus per l’affitto, sta diventando uno strumento parziale, quasi inutile.


Per opporci a tutto questo, iniziamo un presidio permanente all’interno dello stabile in Viale del Policlinico 137 per chiedere il blocco generalizzato degli sfratti e degli sgomberi, un vero piano abitativo con case popolari e il rilancio dell’edilizia residenziale pubblica.


Oggi pomeriggio, alle ore 17, ci concentreremo a piazza Vittorio, per dire ad Alemanno che Roma è di chi la abita, mentre altre città, da Napoli a Firenze, da Bologna a Milano e a Torino vedranno iniziative di lotta per chiedere il blocco degli sfratti per morosità che oggi rappresentano nella nostra città più del novanta per cento delle esecuzioni.


Roma, 4 dicembre 2009


Coordinamento Cittadino di Lotta per la Casa

Blocchi Precari Metropolitani

CASA, STOP A SFRATTI E SGOMBERI. OGGI PROTESTE IN TUTTO IL PAESE.

Liberazione

Cortei
a Roma e Napoli. Presidi a Firenze, Torino, Bologna, Milano. A Parma,
Ferrara, Piacenza e Modena iniziative “a sorpresa”

Giù le mani
dalle case Stop a sfratti e sgomberi

di Daniele
Nalbone

Il diritto
all’abitare nell’infuriare della crisi. Oggi mobilitazioni a
catena nelle città

Mutui inaccessibili.
Affitti sempre più alti. Il patrimonio degli enti e delle fondazioni
in dismissione. L’edilizia residenziale pubblica allo sfascio.
Tutto questo è “abitare nella crisi”. E contro tutto questo,
oggi, i movimenti, i collettivi e le associazioni che si battono per
il diritto alla casa hanno proclamato la Giornata Nazionale contro
Sfratti e Sgomberi. A Napoli (ore 10.30 da piazzetta Materdei) e Roma
(ore 17 da piazza Esquilino) due cortei sfileranno per le vie della
città mentre a Firenze (ore 10), Torino (ore 11), Bologna (ore
16.30) e Milano (ore 16.30) sono in programma presidi sotto le
prefetture «per generalizzare la richiesta di blocco degli sfratti»
spiegano i movimenti nell’appello nazionale «chiamando in causa i
Prefetti e le amministrazioni regionali». Una mobilitazione
significativa, quella di oggi, che arriva all’inizio di un mese che
vedrà, il 31, scadere la proroga degli sfratti per le categorie
protette, con il risultato che altre migliaia di famiglie entreranno
in emergenza. «Quella di oggi» spiegano i movimenti «sarà la
prima giornata di mobilitazione di una lunga serie e che disegnerà
una “mappa delle resistenze” contro l’emergenza abitativa». Il
tutto verso una manifestazione nazionale che si terrà, probabilmente
a Firenze, nei primi mesi del nuovo anno. «Non possiamo starcene a
guardare» continuano «mentre i governi locali e nazionali
continuano a emanare Piani Casa che vertono esclusivamente sulla
vendita del patrimonio residenziale pubblico, l’avvio di un piano
di housing sociale e la liberalizzazione delle procedure edilizie».
Ma se a Roma, Napoli, Firenze, Bologna, Milano e Torino al centro
della mobilitazione ci sarà anche la difesa degli spazi sociali e
culturali, da settembre oggetto di sgomberi e campagne di
criminalizzazione «con le amministrazioni comunali che evidentemente
pensano di gestire la crisi economica colpendo quei pezzi di società
che si organizzano nei territori per costruire accoglienza e
inclusione sociale», la giornata di Parma, Ferrara, Piacenza e
Modena sarà contraddistinta da una serie di iniziative “a
sorpresa” che dimostreranno il fallimento delle politiche abitative
messe in atto dai governi. Fallimento che è racchiuso tutto
nell’esperienza di Parma dove, nei prossimi giorni, si terranno
quelli che vengono pomposamente definiti gli “Stati Generali della
Casa”, un’iniziativa che, come spiegano gli attivisti della
Società di Riappropriazione Urbana, «vuole dare una parvenza di
partecipazione e collaborazione tra le parti sociali per definire le
politiche abitative della città». Peccato, però, «che le linee
direttive portanti dell’intervento del Comune di Parma siano già
fissate e imposte al tavolo di discussione». In pratica, gli “Stati
Generali della Casa” altro non saranno che «un percorso di
autocompiacimento di un Comune che cerca plausi e gratifiche». Le
nuove tipologie di “edilizia residenziale pubblica” prospettate a
Parma, infatti, soprattutto quelle relativi agli alloggi a canone
“sostenibile” (progetti Casadesso e Parmabitare), non
corrispondono alle esigenze delle famiglie che versano in emergenza
abitativa: «i nuclei senza reddito, monoreddito, chi è in mobilità
o in cassa integrazione, chi prossimo allo sfratto, non sa che
farsene di alloggi da 450 euro al mese» spiegano dalla SRU. Esempio
del fallimento delle politiche comunali in materia abitativa gli
undici anni che ci sono voluti per costruire le ultime 28 case
popolari in via Lazio, «retaggio di progetti di fine anni ’90 che
si sono trascinati nel tempo». Peccato, però, che solo tra il 2006
e il 2007 si siano venduti 41 immobili di quella che era, una volta,
edilizia residenziale pubblica.

Mo basta day”
oggi a Roma contro Alemanno

di
A.
D’A.L.

I movimenti della
Capitale protestano uniti

 Il «Mo’
Basta!» convocato dai movimenti, di lotta per la casa e non, di Roma
per la giornata di oggi è cominciato già ieri. Con una nutrita
folla di studenti che hanno accolto la convocazione della protesta ad
un anno dallo sgombero dell’occupazione da parte di senza tetto
autoctoni e stranieri dell’edificio abbandonato della ex Asl di via
Revoltella, a Monteverde, tuttora ovviamente vuoto: e l’hanno
rioccupata, simbolicamente. Esponendo uno striscione che potrebbe
essere la didascalia sintetica di tutte le ragioni che conducono alla
manifestazione fissata per oggi pomeriggio alle 17 a piazza Vittorio:
«Abbandono e repressione è il risultato della vostra repressione».

A riassumere tutta
l’attualità e la motivazione della protesta dei movimenti, è
stato lo stesso sindaco di Roma che del corteo richiesto (e tuttora
in forse sul percorso) per oggi è l’interlocutore polemico
diretto. Lo ha fatto con quanto detto e chiesto nell’incontro sul
famigerato “protocollo sui cortei” ieri mattina davanti al
Prefetto della capitale, con i firmatari del primo sciagurato testo
che gli ha consentito di fare della linea del divieto di
manifestazioni nel centro storico della città (e centro politico del
Paese) un suo cavallo di battaglia inesausto. Precisamente,

Alemanno ha chiesto
niente meno che quanto segue: «Una tregua per tutte le festività
natalizie». Il che significa, spiega lo stesso sindaco, «firmare un
impegno a non far svolgere le manifestazioni da qui fino ai primi di
gennaio ». A parte, bontà sua, «ii due scioperi previsti e
programmati del 15 e del 21 e il No B Day del 5». Per aggiungere
poi, in ulteriore dettaglio: «L’idea è quella di evitare le
manifestazioni dinamiche, perché quelle statiche si possono sempre
fare».

Il tutto,
naturalmente, motivato con una “buona volontà” politica: perché,
spiega ancora Alemanno, l’accoglimento di questa sua richiesta «ci
permetterà (alla sua amministrazione comunale, ndr) da un lato di
riflettere meglio sul protocollo a regime, dall’altro di affrontare
subito e di risolvere questa emergenza».

In verità, dietro
alla mossa del sindaco della capitale c’è un disagio nei confronti
della sua linea che ha coinvolto formalmente e pubblicamente, non più
tardi dell’altro ieri, lo stesso ospite del tavolo cui Alemanno ha
avanzato la sua “modesta proposta”: ossia il prefetto. Che aveva
persino paventato di impugnare gli eventuali vizi di
incostituzionalità d’un altrettanto eventuale «atto unilaterale »
dell’amministrazione sulla “moratoria” dei cortei.

In realtà Alemanno
conferma a suo modo di non voler demordere da una linea di condotta
che non è certo fatta del solo spauracchio d’una messa al bando
del diritto costituzionale a manifestare le proprie opinioni sulla
pubblica piazza. Una linea scandita dallo “stop and go” continuo
di iniziative repressive e simulazioni di dialogo con i movimenti,
anzitutto. A partire da quelli per il diritto all’abitare, certo,
vista la loro forza e quella del problema abitativo nella capitale,
con il rientro dal periodo delle ferie estive di quest’anno segnato
dallo sgombero d’una delle maggiori e più unitarie occupazioni
romane, quella del Regina Elena. E poi con la pressione
politicomediatica di tutto ciò che circonda l’amministrazione
capitolina attuale per un’operazione come quella sulla carcerazione
e sull’incriminazione per estorsione (l’organizzazione degli
occupanti…) di alcuni degli attivisti dello stabile occupato di
Magliana, tuttora alle misure cautelari mentre dell’edificio – che
tocca gli interessi nientemeno che di Caltagirone – la destra di
governo municipale e comunale continua a richiedere lo sgombero. Ma è
una linea che si è abbattuta sull’interezza del panorama
dell’attivismo sociale nella città: e non a caso la convergenza
sul corteo previsto per oggi pomeriggio da piazza Vittorio si è
saldata subito dopo l’ennesima esperienza repressiva ed
emergenziale, lo sgombero del laboratorio occupato Horus 2.0.

Quella che si
attende, dunque, è una risposta che sarà significativa anche per il
senso che i movimenti possono dare, concretamente, a piattaforme più
generiche come quella del NoB-Day di sabato. Mentre dal Pd, diviso
sempre, un Enzo Foschi scopre l’interesse per l’opposizione ad
Alemanno e già propone un NoA-Day per gennaio. Peccato che dicembre,
ed oggi, vengano prima.

NAPOLI: LIBERIAMOCI DAY!!

I
potenti, come Silvio Berlusconi, creano leggi per autoassolversi
mentre aumenta il ricatto sociale verso i ceti più deboli, a partire
dagli immigrati.
Si sono moltiplicati gli abusi, le morti
“sospette" e la violenza in carcere e nella gestione
“dell’ordine publlico”. Aumenta lo spazio concesso a gruppi
neofascisti, omofobi e razzisti come Casapound. La “ retorica della
sicurezza” si traduce così in repressione contro i movimenti
sociali degli studenti, dei disoccupati, degli ambientalisti, dei
lavoratori precari o precarizzati. In tutta Italia si moltiplicano
gli sgomberi verso centri sociali e case occupate…
Ma
l’unica vera sicurezza è quella dei diritti!!


Fermiamo
la militarizzazione della vita sociale,
smontiamo la macchina
della paura e della repressione:

  • Verità e
    Giustizia per il G8 di Genova e per le persone uccise dalle forze

dell’ordine: Da
Stefano Cucchi a Gabriele Sandri, da Carlo Giuliani a
Federico
Aldovrandi

  • Abolizione
    del "pacchetto sicurezza" e delle altre forme di apartheid

giuridico

  • Un codice di
    riconoscibilità per le forze di polizia impegnate nella

gestione
dell’ordine pubblico

  • Basta con le
    violenze e gli abusi nei carceri! Chiusura dei CIE e degli

OPG

  • Bloccare gli
    sgomberi di case occupate e centri sociali autogestiti

  • Fine delle
    leggi speciali come la 123/08 e dei modelli emergenziali per la

 Campania

  • Amnistia per
    i reati e per le sanzioni amministrative legate alle lotte

sociali!

MANIFESTAZIONE
– VENERDI 4 DICEMBRE – NAPOLI
Ore 10.00 Piazza S. Ammirato (Piazza
Metro Materdei)

in una giornata di mobilitazione a carattere
nazionale su questi temi

Prime
adesioni:

Antigone
Campania, Giuristi Democratici, Assopace, Cantieri Sociali,
Confederazione Campana Rdb/Cub, Comitato Immigrati di Napoli,
Coordinamento studenti medi F.U.C.(K.), Orientale 2.0, Laboratorio
Insurgencia, Collettivo femminista Pachamama, Comitato per la difesa
delle cave di Chiaiano e Marano, Coordinamento di Lotta per il
lavoro, Centro sociale Carlo Giuliani, UDN, UDO, APOS, Mil, Mdl, Mov.
disoccupati Centro Storico, Corsisti Acerra, Movimento Disoccupati di
Scampia, disoccupati SLL, C.AN.NA.,
Sinistra Critica, Associazione Città Invisibile…

GIORNATA NAZIONALE CONTRO GLI SFRATTI: 4 DICEMBRE MOBILITAZIONI IN TUTTA ITALIA

Le realtà
di movimento, i comitati, i collettivi per il diritto all’abitare
hanno indetto per il 4 dicembre una giornata nazionale contro gli
sfratti e gli sgomberi.

In diverse
città si terranno iniziative di lotta e presidi sotto le prefetture,
con richiesta di incontro, per chiedere il blocco generalizzato degli
sfratti.

Gli appuntamenti:

Roma: ore 17 concentramento a piazza Vittorio;

Firenze: ore 10 presidio
sotto la Prefettura e la regione Toscana (via Cavour);

Napoli: ore 10 corteo da piazzetta
Materdei alla Prefettura;

Milano: ore 16.30 presidio sotto la Prefettura (corso Monforte);

Bologna: ore 16.30 presidio sotto la Prefettura (piazza Roosvelt);

Torino: ore 10 presidio sotto la Prefettura;

Altre iniziative si terranno a Modena,
Piacenza, Parma e Ferrara
.

CASA, ANCORA SGOMBERI A FIRENZE E NAPOLI PRIMA DELLA MOBILITAZIONE

Liberazione

di Daniele Nalbone

A Napoli sarà il
“Liberiamoci Day”. A Roma, “Mo Basta”. Sono questi due cortei
gli appuntamenti principali di domani per la giornata nazionale
contro gli sfratti e gli sgomberi. Sarà questo il passaggio iniziale
per una campagna per il diritto all’abitare in Italia. Così presidi
sono in programma sotto le prefetture a Firenze, a Torino e a Bologna
e Milano. Varie iniziative di protesta saranno invece messe in atto a
Modena, Piacenza, Parma e Ferrara. Eccole le risposte dei movimenti
di lotta per l’abitare agli sgomberi e agli sfratti che hanno
instaurato, da settembre, un clima di repressione in tutta Italia. Ma
se fino a qualche settimana fa la tensione era palpabile, gli ultimi
eventi hanno reso il clima irrespirabile. Tutto è iniziato lo scorso
18 novembre con lo sgombero dell’Horus, punto di riferimento della
cultura indipendente romana. Quindi sfratti e sgomberi sono
continuati un po’ in tutte le città italiane per culminare nelle
ultime due azioni messe in atto martedì mattina a Napoli e a Firenze
e che tanto sanno di “avvertimento” verso chi ha deciso di
mobilitarsi a livello nazionale.

Nel capoluogo fiorentino
un’ottantina di agenti tra digos e celere sono intervenuti
nell’interno dell’area Luzzi, a Pratolino, “per eseguire uno
sgombero voluto dal ministro degli interni in persona” spiegano dal
Movimento di lotta per la casa. Un’operazione che ha portato
all’identificazione di 170 persone (migranti e non) e al fermo di due
cittadini rumeni, due senegalesi e due marocchini. “Per le forze
dell’ordine, per il sindaco di Sesto Fiorentino, per il Governo”
commentano gli attivisti “non è importante che la maggioranza
della comunità che aveva trovato rifugio nel Luzzi vivesse di vita
propria, di lavoro nei cantieri, di laboratori del riciclo, di
agricoltura biologica. Per loro la “malparata” va estirpata e
basta”. Ma se gli sgomberi di Napoli nascondono la volontà
politica di equiparare le occupazioni di “estrema destra” ed
“estrema sinistra” dietro la pericolosa logica degli opposti
schieramenti, quelli di Roma (Horus) e Firenze (Luzzi) celano
l’inattaccabile “diritto” alla speculazione edilizia.

A tutto questo va
aggiunta la costante opera di criminalizzazione dei movimenti che, se
a Milano si vedono costretti a combattere contro un’amministrazione
comunale che ha deciso di mettere all’asta 67 stabili pubblici, sedi
di progetti di associazione sociale come la Cascina Torchiera, il
Cox, il circolo Giordano Bruno, “solo per fare cassa per buchi di
bilancio e in vista delle trasformazioni territoriali per l’Expo e il
nuovo Piano di Governo del territorio”, nella “dotta” Bologna
sono attaccati per essere al fianco degli “sfrattandi” contro chi
vorrebbe far del capoluogo emiliano la partita dell’affitto in nero.
A studenti o migranti, non fa differenza.

da Bologna per il 4 dicembre

Gli appuntanti del movimento di lotta per la casa di Bologna per il 4 dicembre

 

Ore 16.30: PRESIDIO, piazza Roosvelt, davanti alla Prefettura

Ore 21.00: proiezione dei Video "Emergenza abitativa a Bologna" presso l’HUB via serra 2/g

ASIA-RdB

Bologna Prende Casa

http://bolognaprendecasa.noblogs.org/


4 dicembre giornata nazionale contro gli sfratti

Il 4 dicembre è la Giornata Nazionale Contro gli Sfratti indetta dai
movimenti, i collettivi le associazioni che si battono per il diritto
alla casa. Vogliamo generalizzare la richiesta di blocco degli sfratti
chiamando in causa Prefetture e Amministrazioni Regionali.
La crisi economica è un dato di fatto anche a Bologna. Ogni giorno la
cronaca locale è dominata da notizie di aziende che mettono in cassa
integrazione o licenziano direttamente. Prima conseguenza è il
crescente aumento degli sfratti per morosità, che sta già colpendo
migliaia di famiglie e singoli.
Questa crisi, inoltre, si inserisce in un panorama legislativo che nega
di fatto che la casa sia un diritto, avendo liberalizzato i contratti e
ridotto al minimo le risorse per l’edilizia residenziale pubblica. La
casa non è un diritto ma diventa uno strumento di speculazione a
vantaggio della rendita.
Lo stesso sistema di stato sociale previsto dalla regione
Emilia-Romagna, basato su un’idea di società sorretta dalla piena
occupazione, si trova assolutamente impreparato nella gestione della
precarietà sociale diffusa, non dimostrando la volontà politica nella
ricerca delle soluzioni. A livello nazionale, così come a livello
regionale non sono previste né politiche di piano che riguardano il
diritto all’abitare, né misure emergenziali che impediscano che
migliaia di persone rimangano senza casa, mentre si continuano a
privilegiare politiche tese alla svendita del patrimonio pubblico e
alla difesa degli speculatori immobiliari.
Le misure regionali in atto per tamponare la crescita degli sfratti,
vedi il fondo locazioni, si sono dimostrate inadeguate di fronte
all’ampiezza del fenomeno. Negli ultimi nove mesi, a livello regionale
c’è stato un aumento del 21% degli sfratti, che raggiunge in termini
assoluti quasi 6000 sfratti. A Bologna siamo arrivati ad un aumento di
più del 50% rispetto al dicembre 2008. Tutte le istituzioni devono
intervenire, già al Comune abbiamo presentato una piattaforma per le
politiche di bilancio che chiede di intervenire su sfratti e mutui.
L’emergenza abitativa non è rappresentata solo dagli sfratti: sono
migliaia gli inquilini che a fatica riescono a pagare un affitto o le
rate del mutuo.
Questa data vuole rimettere al centro il diritto all’abitare,
rilanciando un piano casa regionale, che preveda i seguenti punti:

-BLOCCO DEGLI SFRATTI

-TUTELE PER GLI INQUILINI INSOLVENTI NEI CONFRONTI DEL MUTUO

-FINANZIAMENTI PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA

-REQUISIZIONE DAGLI ALLOGGI SFITTI DI PROPRIETA’ PRIVATA E UNA POLITICA
FISCALE RIGOROSA NEI CONFRONTI DEI GRANDI PROPRIETARI IMMOBILIARI

da Firenze per il 4 dicembre

 UN’ALBA MECCANICA, VERSO IL 4 DICEMBRE

Lo avevamo
precedentemente dichiarato: dovremo abituarci a convivere con il
terremoto. Solo che al posto di scosse telluriche si tratta di
irruzioni o invasioni di "campo" DA PARTE DELLE FORZE DELL’ORDINE…


Questa mattina
l’invasione degli "extraterrestri" (una ottantina tra DIGOS-CELERE-E
CC…) è avvenuta all’interno dell’area luzzi a Pratolino. Un
operazione richiesta e voluta dal ministero degli interni. Ispettori di
Polizia con telecamere, il solito scenario di pedate alle porte, la
consegna di quasi 170 documenti e permessi di soggiorno. Alla fine
deLLA BRILLANTE operazione il fermo di sei migranti, equamente
distribuiti in due romeni, due senegalesi e due marocchini trasferiti
in Questura per ulteriori accertamenti…


Una operazione
che nasce nelle settimane precedenti. In particolare dalla pesante
richiesta di liberare l’area da parte del sindaco di Sesto Fiorentino.
Tre anni di guerra senza esclusione di colpi. L’amministrazione
comunale di Sesto ha spostato il muro di Berlino sul monte Morello,
perimetrando l’area geografica dalla vista dei nuovi barbari
dell’occupazione. Ha impedito materialmente l’iscrizione dei bambini
nelle scuole di Sesto Fiorentino, ha negato la concessione delle
residenze,ha impedito la raccolta differenziata per lo smaltimento dei
rifiuti, ha richiesto SEI volte l’immediato sgombero…
Non è
importante per costoro che la maggioranza dela Comunità viva di vita
propria, di lavoro nei cantieri, di laboratori del riciclo, di
agricoltura biologica, la "malapianta va estirpata"…
Il Gianassi
pensiero non è poi tanto diverso dal razzismo dominante della Lega. La
richiesta di intervento da parte del Ministro Degli interni è il
"SODALIZIO" di un pensiero comune.


Non ci stanchiamo
però di aggiungere che dietro a tanto (troppo…) livore si nasconda la
mancata ASTA di un bene comune sul quale si allungano le forti MANI
DELLA SPECULAZIONE. E chissà che dietro a questo clima da delirio si
mascheri anche la rabbia contro la stessa Regione Toscana che di
recente ha dichiarato INCEDIBILE L’INTERA AREA…
Stanchi di vivere ogni mattina aspettando le forze dell’ordine nei nostri "territori"…

VENERDI’ 4 DICEMBRE ORE 10 SOTTO LA PREFETTURA E LA REGIONE TOSCANA,VIA CAVOUR (DUE IN UN COLPO SOLO) SFRATTI E SGOMBERI.

LA COMUNITA’ INTERETNICA DEL LUZZI – IL MOVIMENTO DI LOTTA PER LA CASA

 

P.S. -Consigliamo all’ingente e
cospicuo numero di addetti alle forze dell’ordine una pìù intelligente
ed equa distribuzione delle risorse e delle energie…Firenze non
conosce ancora i mandanti della strage di Via De’ Georgofili… ad
esempio

presidio a milano dei comitati degli occupanti 4 dicembre

4 dicembre Emilia Romagna

In diverse piazze e davanti alle prefetture i movimenti di lotta per la casa dell’Emilia Romagna organizzaranno iniziative per il 4 dicembre.

 4 dicembre, giornata nazionale contro gli sfratti

ASIA-RdB Emilia Romagna

Il 4 dicembre è la Giornata Nazionale Contro gli Sfratti indetta dai movimenti, i collettivi le associazioni che si battono per il diritto alla casa. Vogliamo generalizzare la richiesta di blocco degli sfratti chiamando in causa Prefetture e Amministrazioni Regionali.
La crisi economica è un dato di fatto anche in Emilia-Romagna. Ogni giorno la cronaca locale di ogni provincia è dominata da notizie di aziende che mettono in cassa integrazione o licenziano direttamente. Prima conseguenza è il crescente aumento degli sfratti per morosità, che sta già colpendo migliaia di famiglie e singoli.
Questa crisi, inoltre, si inserisce in un panorama legislativo che nega di fatto che la casa sia un diritto, avendo liberalizzato i contratti e ridotto al minimo le risorse per l’edilizia residenziale pubblica. La casa non è un diritto ma diventa uno strumento di speculazione a vantaggio della rendita.
Lo stesso sistema di stato sociale previsto dalla regione Emilia-Romagna, basato su un’idea di società sorretta dalla piena occupazione, si trova assolutamente impreparato nella gestione della precarietà sociale diffusa, non dimostrando la volontà politica nella ricerca delle soluzioni. A livello nazionale, così come a livello regionale non sono previste né politiche di piano che riguardano il diritto all’abitare, né misure emergenziali che impediscano che migliaia di persone rimangano senza casa, mentre si continuano a privilegiare politiche tese alla svendita del patrimonio pubblico e alla difesa degli speculatori immobiliari.
Le misure regionali in atto per tamponare la crescita degli sfratti, vedi il fondo locazioni, si sono dimostrate inadeguate di fronte all’ampiezza del fenomeno. Negli ultimi nove mesi, a livello regionale c’è stato un aumento del 21% degli sfratti, che raggiunge in termini assoluti quasi 6000 sfratti. Le province a più alta densità abitativa hanno subito incrementi ben superiori al 21% fino ad arrivare a più del 50% rispetto al dicembre 2008 (vedi Bologna e Modena). L’emergenza abitativa non è rappresentata solo dagli sfratti: sono migliaia gli inquilini che a fatica riescono a pagare un affitto o le rate del mutuo. Questa data vuole rimettere al centro il diritto all’abitare, rilanciando un piano casa regionale, che preveda i seguenti punti:

-BLOCCO DEGLI SFRATTI
-TUTELE PER GLI INQUILINI INSOLVENTI NEI CONFRONTI DEL MUTUO
-FINANZIAMENTI PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA
-REQUISIZIONE DAGLI ALLOGGI SFITTI DI PROPRIETA’ PRIVATA E UNA POLITICA FISCALE RIGOROSA NEI CONFRONTI DEI GRANDI PROPRIETARI IMMOBILIARI

LOTTIAMO PER IL DIRITTO ALLA CASA

ASSOCIAZIONE INQUILINI e ASSEGNATARI (AS.I.A.-RdB)
Emilia Romagna

info@bologna.asia.rdbcub.it www.asia.rdbcub.it cell:3409892393