Appello libro bianco

SORVEGLIATI
E PUNITI

Inchiesta
sulla repressione e il controllo in Italia nella società e nei
movimenti.

Siamo
un gruppo di attivisti delle lotte sociali sparsi per l’Italia.
Stiamo lavorando, insieme tra gli altri a diverse realtà
impegnate sul carcere, a un inchiesta/libro bianco sulla repressione
e il controllo, dal titolo provvisorio di “Sorvegliati e puniti”.
Un percorso che coinvolga singoli attivisti, collettivi
autorganizzati, sindacati di base, reti che si muovono per i diritti
e la libertà, ma anche studi legali, giuristi, intellettuali…

Invitiamo
tutt* a leggere la presentazione del progetto e a contribuire alla
costruzione di questo lavoro collettivo in tutti i modi possibili,
collaborando, facendo girare l’appello, inviandoci informazioni e
contributi

PRESENTAZIONE

Dalle
giornate di Napoli del marzo 2001 ad oggi possiamo già
tracciare un primo ma significativo bilancio del processo di
criminalizzazione che i movimenti  sociali
e le realtà dell’autorganizzazione sindacale hanno vissuto e
che, a nostro giudizio, negli ultimi mesi ha imboccato una rapida e
preoccupante intensificazione ed accelerazione
sul
piano
penale. Continue reading “Appello libro bianco”

appello tavolo scuole d’italiano dal basso

DOMENICA
14 MARZO A FIRENZE

UN
MEETING DELLE SCUOLE D’ITALIANO DAL BASSO

Si
estende la mappa dei razzismi italiani
(http://crossmode.it/2010/01/18/arriva-la-mappa/): da Nord a Sud si
moltiplicano leggi e ordinanze discriminanti nei confronti dei
cittadini stranieri, dalle taglie su
chi non ha il permesso di soggiorno offerte in un paesino bresciano
ai ristoranti “etnici” vietati nel centro di Lucca. L’Italia
sfrutta i migranti e le migranti come forza lavoro ricattabile e a
basso costo prima, e come redditizio argomento elettorale poi: si
accusano gli stranieri, ladri di lavoro e case popolari, di volersi
chiudere in ghetti o di mirare a colonizzare la cultura italiana,
mentre mancano reali politiche di integrazione, prima su tutte,
l’insegnamento della lingua. In questo delirante contesto, sono nate
negli anni varie scuole di italiano autogestite, autofinanziate e
gratuite, che organizzano corsi di prima alfabetizzazione,
linguistica, senza fare distinzione fra chi ha il permesso di
soggiorno e chi non ce l’ha, fra chi paga salati affitti a nero e
chi invece per vivere ha occupato strutture pubbliche dismesse.
Esperienze importanti ma, purtroppo, finora confinate ognuna nella
propria città o quartiere. Per questo, in occasione del
meeting “Abitare nella crisi” che si svolgerà a Firenze il
12, 13 Ee 14 marzo, la scuola d’italiano autogestita Kulanka ha
deciso di invitare tutte le realtà sparse sul territorio
nazionale a un (primo) incontro unitario.

Per
conoscersi, avviare percorsi di scambio e collaborazione e per creare
una rete nazionale di scuole “dal basso” in grado di pronunciarsi
unitariamente sui temi dei diritti dei e
delle migranti, per opporsi alle deliranti politiche statali e
regionali, per dare voce a chi aspetta di conquistare i mezzi
linguistici per dire la sua.

CHI
SIAMO: LA SCUOLA D’ITALIANO DI KULANKA

La
scuola d’italiano del centro interculturale autogestito Kulanka, dal
somalo “assemblea”, nasce nel gennaio 2009 in un’occupazione del
Movimento di lotta per la casa di Firenze. Una cinquantina di
richiedenti asilo somali con sette sgomberi alle spalle approda negli
ex magazzini di proprietà comunale nell’autunno 2008. Sono i
mesi dell’Onda: nelle facoltà occupate si discute di riforma
Gelmini e, fortunatamente, non solo. Invitati a un incontro sul
razzismo alla facoltà di Lettere, i somali offrono agli
studenti la possibilità di mettere in pratica l’antirazzismo,
chiedendogli di insegnare loro l’italiano. Pochi mesi dopo nasceva la
scuola: due lezioni la settimana di due ore ciascuna, con
universitari (e non solo) come insegnanti. Da questo contatto nascerà
un rapporto di scambio tra alunni somali e insegnanti italiani, ricco
di positivi “effetti collaterali”. Come l’esperienza di
autorecupero di un capannone attiguo alla zona abitativa
dell’occupazione che nel giugno 2009 diventerà il centro
interculturale autogestito Kulanka, che ha ospitato concerti, cene,
incontri politici e culturali. O la nascita, nell’autunno 2009, del
laboratorio di informatica, con computer e stampanti raccolti tramite
un appello pubblico alla città che è così
entrata in contatto con Kulanka e con i suoi abitanti, protagonisti
anche del documentario di Marcantonio Lunardi “La casa che non
c’è”.

IL
NOSTRO FUTURO: COSA BOLLE IN PENTOLA

Ci
proponiamo di far
diventare l’esperienza di insegnamento a Kulanka un tirocinio

1.
riconosciuto dall’Università, per far sì che la scuola
diventi un punto stabile di formazione per un numero sempre maggiore
di studenti

2.
valido per il conseguimento del titolo di insegnanti di italiano L2,
così da poter offrire corsi di formazione gratuiti ai nuovi
insegnanti

Nello
stesso tempo, il laboratorio d’informatica sta lavorando al progetto
“1 pc migrante per ogni scuola del quartiere”: mettere a
disposizione le macchine e le competenze acquisite nel corso trasware
alle scuole del quartiere dove risiede il Kulanka, offrendo la
possibilità di noleggiare a basso costo un computer e fornendo
assistenza gratuita e continuata per il periodo di utilizzo del pc
adottato.

IL
MEETING SI SVOLGERÀ A KULANKA, IN VIA LUCA GIORDANO 4,
FIRENZE, DOMENICA 14 MARZO A PARTIRE DALLE 9.30

I
PARTECIPANTI CHE HANNO INTENZIONE DI PARTECIPARE E DORMIRE A FIRENZE
LA NOTTE DI SABATO 13 MARZO POSSONO PRENOTARSI A

kulanka@inventati.org

video settimana di mobilitazione a Bologna x il diritto alla casa

Pratiche di sindacalismo metropolitano a Bologna

ASIA-RdB e Bologna Prende Casa

Settimana di Mobilitazione per il diritto alla casa

Firenze: Occupato assessorato alla casa

Firenze 19-2-2010
 *OCCUPATO (nuovamente...) L'ASSESSORATO ALLA CASA*
*Questa mattina una quarantina di miltanti del Movimento di Lotta per la
Casa hanno simbolicamente "occupato l'assessorato alla casa". Da circa otto
mesi il neoeletto assessore alla casa si rifiuta di incontrare il movimento
e le sue istanze dirette. Mentre proseguono a ritmo serrato gli sfratti per
morosità e gli sogmberi degli stabili occupati. Centinaia di famiglie in
emergenza abitativa che non trovano nessuna risposta. Una situazione
insostenibile. L'assessore si è rifiutato ancora una volta di incontrare il
movimento e ha delegato al folto drappello di vigili urbani e poliziotti la
possibilità di un futuro incontro.*
*La delegazione del movimento ha annunciato una iniziativa di denuncia alla
Prcura della Repubblica per il reato di omissione di atti di ufficio nel
caso di un nuovo diniego.*
***********        
L’AUTORECUPERO nella GELATINA*
*Il Sindaco, gli assessori e i funzionari continuano a sottovalutare
l’importanza dell’autorecupero e dell’autocostruzione come soluzioni in
grado di fornire risposte al problema della casa assicurando, allo stesso
tempo, un basso impatto ambientale e un modesto esborso pubblico. *
Nel nostro paese coesistono due fenomeni gravissimi e solo apparentemente in
contrasto tra loro: da un lato, un abnorme consumo di suolo ad opera della
cementificazione selvaggia o legalizzata, che non risparmia neanche vincoli
paesaggistici, storici o naturali; dall’altro una sempre più diffusa e acuta
“emergenza casa” dovuta alla mancanza di abitazioni pubbliche ed a prezzi di
mutui e affitti irraggiungibili rispetto ai redditi attuali* *
*I soliti comitati d’affari sono palesemente impegnati ad abboffarsi nel
gelatinoso sistema di spartizioni e di saccheggio territoriale che il VOLTO
NUOVO DELLA VECCHIA POLITICA ha messo in moto alla mensa di Palazzo Vecchio,
sbaffando milioni su milioni tra massaggi e catastrofi ambientali, che, in
questo marasma, sono sempre i più deboli a pagare.*
Di fronte a questi abusi, nel pieno dell’immobilismo amministrativo e nella
crescente emergenza abitativa, alcuni gruppi di persone accomunate dal
bisogno di un tetto  hanno occupato alcuni stabili abbandonati del
patrimonio pubblico non abitativo.
*Con le nostre lotte abbiamo dimostrato la possibilità di attivare processi
di  concreta solidarietà e di mutuo appoggio  sviluppando proposte e
progetti  tesi all’inserimento nel tessuto sociale, economico e territoriale
in una ottica di autogestione finalizzata all'autonomia individuale e di
gruppo   e al  superamento delle politiche  assistenzialistiche.*
*Ma Che fine hanno fatto i 28 alloggi da autorecuperare nell’ex Bice Cammeo
e nell’ex Asilo Ritter?* E i soldi stanziati dalla Regione chi se li è
mangiati?
*Che fine hanno fatto i 45 alloggi di housing sociale da realizzare a
Poggiosecco?* E i soldi stanziati dal Ministero  chi se li è mangiati?
*Che fine faranno gli alloggi volano per l’autorecupero?* I finanziamenti
della Regione chi se li è mangiati?
*Che fine faranno i somali sotto sgombero al fosso Macinante?* e i
Finanziamenti UE chi se li è mangiati?
*Che fine faranno le famiglie sotto sgombero di Viale Matteotti?* E i soldi
del bando comunale per il Social Housing revocato nel 2007 chi se li è
mangiati?
*Che fine faranno i rifugiati eritrei e le famiglie proletarie sotto
sgombero nell’ex Meyer?* E i soldi del fondo ministeriale per i rifugiati
chi se li è mangiati?
*Che fine hanno fatto le centinaia di sfrattati dal centro storico* che non
hanno trovato un posto nei pochi alloggi delle Murate? Hanno perso il tram?
O sono i politici  che stanno deragliando?
Allora visto che nel comune di Firenze la pappatoia è spudoratamente diffusa
in tutti i suoi uffici, a questi “*impiegati” *che calpestano i  diritti
umani e ostentano  privilegi oggi vogliamo ricordare che
*LA CASA E’ UN DIRITTO NON UNA MERCE*
*E LA DIFENDEREMO CON LA LOTTA!*
*MOVIMENTO DI LOTTA PER LA CASA* Firenze

ROMA: i movimenti per il diritto all’abitare non mollano!

Continua
il censimento dal basso degli stabili vuoti, pubblici e privati:
occupata una ex scuola a Centocelle da centinaia di senza casa.

La commissione casa
del Comune di Roma riunita oggi, ha visto la partecipazione dei
movimenti, che hanno ribadito, argomentandola puntigliosamente, una
valutazione negativa degli indirizzi del “piano casa” deliberato dalla
Giunta di Alemanno. Gli emendamenti proposti sono stati tutti respinti,
se si escludono alcune “concessioni” che non modificano però la ratio
del provvedimento, tutto sbilanciato verso l’housing sociale e
tiepidissimo sul capitolo dell’Edilizia Residenziale Pubblica (ERP) in
sovvenzionata.

La necessità di dare
risposte a chi ha atteso per anni in graduatoria (42mila persone), agli
inquilini sotto sfratto o alle prese con le dismissioni, a chi vive nei
residence o nelle occupazioni, alle nuove generazioni precarie, ai
migranti che lavorano in questa città, agli studenti fuorisede, rimane
lettera morta.

Per questo i movimenti hanno deciso di proseguire nel censimento dal basso degli stabili vuoti pubblici e privati.

Intorno alle 14.30 di
oggi i nuclei che hanno occupato il 4 dicembre via del Policlinico e
dal 23 dicembre presidiano l’assessorato alla casa dopo aver lasciato
lo stabile di proprietà della Bnp/Paribas, hanno trovato un tetto
all’interno dell’ex scuola media “Tommaso Grossi” nel VII municipio.

Nelle prossime ore è
previsto un incontro con il Presidente del municipio Mastrantonio. In
questo passaggio i movimenti intendono conoscere i motivi del mancato
utilizzo della struttura pubblica e se ci sono progetti in essere. La
proposta sarà di usare lo spazio per l’emergenza abitativa se non c’è
diversa destinazione.

Di fronte al fatto che
l’amministrazione tenga in poco conto la necessità di definire un piano
in grado di affrontare e programmare seriamente il superamento delle
emergenze, alla fretta con cui si vuole chiudere la partita proponendo
strumenti deboli e inefficaci, nonché subalterni agli interessi dei
costruttori, portando in consiglio comunale, presumibilmente, giovedì
prossimo 25 febbraio la discussione sulla delibera.

Induce i movimenti a
lanciare per lo stesso giorno una manifestazione in Campidoglio e
invitiamo tutta la città, le forze politiche sensibili, le
associazioni, le reti e i centri sociali a partecipare. Ricordiamo
ancora come Veltroni chiuse la discussione sul Prg, sarebbe auspicabile
che l’attuale giunta e l’attuale sindaco non utilizzassero i manganelli
e la forza pubblica per zittire il dissenso. A cominciare
dall’occupazione in corso nel VII municipio.

Roma, 19 febbraio 2010                               Movimenti per il diritto all’abitare 

IL 7 MARZO A BOLOGNA ASSEMBLEA NAZIONALE SULL’EMERGENZA ABITATIVA

 

IL 7 MARZO A BOLOGNA ASSEMBLEA NAZIONALE SULL’EMERGENZA ABITATIVA
via Monterumici n. 36/10 – ore 10.00


Il Coordinamento nazionale AS.I.A./ RdB, considerando gravissimo quanto
avvenuto a Bologna il 16 febbraio scorso, con lo sgombero di 20 nuclei
in emergenza abitativa, organizzati con la rete Bologna Prende Casa e
con l’AS.I.A./ RdB, i quali per necessità avevano occupato uno stabile
pubblico da tempo inutilizzato, ritiene necessaria una risposta che non
sia solo locale.

L’assenza di risposte e l’utilizzo dell’ordine pubblico come
strumento di gestione della crisi stanno infatti diventando due
certezze che si ripetono in tutta Italia.

La settimana scorsa, davanti la Prefettura di Roma, si sono
registrate violente cariche contro il movimento romano per il diritto
all’abitare e contro i precari, gli studenti, i migranti e i lavoratori
che stavano pacificamente manifestando nel corso del tavolo anticrisi
predisposto tra Prefetto, Enti Locali e associazioni imprenditoriali.
Numerosi inoltre sono stati i provvedimenti di sgombero nei confronti
di chi ha provato ad organizzarsi, da Palermo a Firenze, da Roma a
Cagliari, da Milano a Bologna.

Lo stillicidio degli sfratti per morosità e le insolvenze con i
mutui, a cui si aggiungono cartolarizzazioni e dismissioni, stanno
definendo una composizione sociale larga e differente per capacità di
reddito, ma accomunata da una evidente difficoltà a resistere nella
casa dove abita o ad accedere ad un alloggio.

Assistiamo perciò ad un’assoluta scarsa volontà della parte
pubblica di agire per arginare l’emergenza e rilanciare una politica
abitativa nazionale e locale non vincolata agli interessi della rendita
immobiliare e delle banche, accompagnata da un inasprimento delle
misure repressive verso i movimenti ed il sindacato di base che tentano
di contrastare seriamente gli indirizzi liberisti e privatistici
prevalenti nella gestione della crisi. Indirizzi che diventano
statalisti quando c’è da sostenere istituti di credito e imprese.

Non essendo osservatori neutrali stiamo provando in varie città,
sia autonomamente che all’interno dei movimenti, ad organizzare
l’inquilinato e la precarietà abitativa, senza dimenticare coloro che
costretti ad acquistare ora sono alle prese con mutui poco sostenibili.

Consapevoli che l’atteggiamento tenuto a Bologna
dall’amministrazione di centro sinistra fa il paio con le modalità
messe in campo dal centrodestra, intendiamo rilanciare l’iniziativa
partendo proprio da questa città.

Convochiamo per domenica 7 marzo 2010 alle ore 10,00 un’assemblea
pubblica nazionale dell’AS.I.A./RdB a Bologna presso la sede di via
Monterumici n. 36/10.

AS.I.A.-RdB Associazione Inquilini e Assegnatari

nuova occupazione a Bologna

comunicato stampa
giovedi 18 febbraio Bologna

Il movimento di lotta per la casa ha occupato in via San Vitale n.69 un ex studentato di proprietà comunale, 15 appartamenti con una capienza di 40-50 posti. Dopo l’occupazione di via del vivaio, dimostriamo ancora una volte come non si valorizzi il patrimonio pubblico rispetto all’emergenza abitativa dalla periferia al centro cittadino.

Oggi una nostra rappresentante avrà un incontro con il Prefetto, arrivato dopo la mobilitazione di via del Vivaio, ricordiamo che erano mesi che i movimenti di lotta per la casa avevano richiesto un incontro con le istituzioni per intervenire rispetto alle urgenze: sfratti e morosità.

Il movimento di lotta per la casa rilancia la mobilitazione locale e regionale: per il lavoro, il reddito, i diritti, per la casa popolare.

Associazione Inquilini e Assegnatari (AS.I.A.-RdB)
Bologna Prende Casa

sgombero e resistenza in via del vivaio (Bologna)

comunicato stampa
17 febbraio Bologna
uno dei due attivisti sul tetto ha avuto un malore
emergenza tetto via del vivaio
Dopo quasi due giorni di permanenza sui tetti dello stabile occupato dagli
inquilini sfrattati, uno dei due attivisti ha avuto un malore. Come già
precedentemente denunciato, le forze di polizia avevano deliberatamente
chiuso l'accesso per l'uscita dai tetti e non c'era la presenza dei VdF.
Immediatamente gli inquilini in presidio permanente in via del vivaio
hanno chiamato i VdF e l'autobulanza.
E’ scandaloso che sfrattati siano costretti a compiere simili atti di
protesta, la loro richiesta unicamente è quella del diritto all'abitare,
all'avere una casa dignitosa dove poter vivere con le loro famiglie. Le
istituzioni e la politica si dovrebbero interrogare di come la crisi morda
le fasce popolari anche sul nostro territorio. Inoltre rende evidente che
oggi di fronte all'emergenza abitativa non ci sono state risposte ma
inutili balbettii e menzogne da parte della politica e delle istituzioni.
Questi due iscritti ad ASIA stanno lottando per il diritto alla casa, e
cosi come gli sfrattati di via del vivaio, hanno avuto unicamente risposte
legate alla repressione, alla criminalizzazione della loro condizione
sociale. Dobbiamo constatare che vi è stato un gratuito accanimento contro
i nostri due attivisti, in quanto oltre a negargli qualsiasi possibilità di
ricevere beni di prima necessità (coperte e medicinali) si è
deliberatamente deciso di mandare via i VdF per tutta la notte e fino al
malore che a colpito uno dei due attivisti.
Viviamo in un territorio dove la precarietà sociale è oggi montante e
colpisce il lavoro cosi come la casa, abbiamo una politica che ha toccato
il punto più basso investendo il comune e la regione, e un assetto
istituzionale che più volte sollecitato di intervenire di fronte alle
diverse emergenze della crisi si è voltato dall'altra parte o è stato
semplicemente forte con i deboli e debole con i forti.
Il movimento di lotta per la casa non si arrende e continuerà la sua
battaglia per rilanciare una edilizia residenziale pubblica e la
generalizzazione del diritto all'abitare.
Associazione Inquilini e Assegnatari (ASIA-RdB)
Bologna Prende Casa

Bologna da occupazione a occupazione

Lunedì 15 febbraio Bologna

da occupazione ad occupazione

Gli occupanti di via del Vivaio, famiglie di operai in cassa integrazione e precari che hanno occupato uno stabile a Borgo Panigale (Bo) perché in emergenza abitativa, hanno portato oggi solidarietà alla lotta degli operai della IGMI Giuliani di Quarto Inferiore di Bologna.
Oggi gli sfrattati, gli operai, i precari e i disoccupati stanno lottando contro chi vuole fargli pagare i costi della crisi. La crisi ha investito prepotentemente il territorio emiliano ed esiste un rapporto strettissimo tra la precarietà lavorativa e l’emergenza abitativa. Unificare queste lotte da forza a tutti, per ottenere lavoro, reddito, diritti e case popolari.

Associazione Inquilini e Assegnatari (AS.I.A.-RdB) Bologna

www.asia.rdbcub.it
http://bolognaprendecasa.noblogs.org/

In merito alla proroga del governo

IL GOVERNO PROROGA FINO AL 31 DICEMBRE 2010 IL BLOCCO DEGLI SFRATTI PER
FINITA LOCAZIONE

QUESTO PROVVEDIMENTO E’ PRATICAMENTE INUTILE IN QUANTO ESCLUDE GLI SFRATTI
PER MOROSITA’ (QUASI L’80% A LIVELLO NAZIONALE)

febbraio 2010

Il governo, con un maxi-emendamento al decreto mille proroghe, ha prorogato
il blocco degli sfratti per finita locazione fino al 31 dicembre del 2010.

L’AS.I.A. RdB considera il provvedimento insufficiente e inadeguato alle
caratteristiche dell’attuale emergenza abitativa.

Infatti questo decreto continua ad escludere dalla proroga gli sfratti per
morosità (i quali in città ad alta tensione abitativa come Roma superano
il 90% delle sentenze). Questo testimonia in modo eloquente lo stato della
ormai diffusa precarietà e dell’aggravamento delle condizioni di vita di
sempre più ampi settori della società, dell’impoverimento dei redditi e
delle pensioni; il tutto nel quadro della gravissima crisi economica che
colpisce i lavoratori, i precari, i disoccupati e i pensionati.

I settori sociali più deboli non reggono più il peso degli affitti
determinati da un mercato tutto in mano alla speculazione e alla rendita
parassitaria, favorite dalla mancanza di una politica pubblica della casa.

Questa situazione è il risultato di scelte precise fatte a favore della
rendita che hanno trovato d’accordo tutte le forze politiche parlamentari le
quali hanno approvato la L. 431/98: legge sostenuta, allora come ora, anche
dai sindacati concertativi.

Il governo Berlusconi, in linea con queste scelte, regala un contentino con
la mini proroga degli sfratti e continua con la politica che favorisce la
speculazione preparandosi ad approvare il suo pacchetto casa.

AS.I.A.-RdB

www.asia.rdbcub.it