foto stabile occupato dagli inquilini resistenti di Bologna

20 giorno alla tendopoli di Bologna

Comunicato stampa

Lunedì 26 aprile bologna

Minaccia di sgombero alla tendopoli

 

La tendopoli degli inquilini resistenti è al 20 giorno. Come
più volte ribadito gli inquilini che dormono in tenda sono solo una
rappresentanza, rispetto al numero di inquilini in emergenza abitativa. Nell’ultima
settimana abbiamo deciso di fare turnare le persone, per non ricoprire piazza
liber paradisus.

L’occupazione dello strabile sfitto, di ieri 25 aprile, è un
esempio di riappropriazione della cosa pubblica, tuttavia siamo consapevoli che
non risolve neppure il problema degli stessi inquilini resistenti. Oggi siamo
stati minacciati di sgombero, alla tendopoli di liber paradisus, parlandoci apertamente
di uno sgombero che dovrebbe essere imminente, è questa la risposta al dialogo
delle istituzioni locali e regionali sono queste le loro soluzioni all’emergenza
abitativa? Considerare la precarietà sociale e l’emergenza abitativa come un
problema di ordine pubblico.

Nessuno credeva che si potesse allestire una tendopoli sotto
il Comune, cosi come nessuno pensava che anche gli inquilini praticassero forme
di resistenza per così tanti giorni.

I nostri punti sono semplici: blocco degli sfratti, più case
popolari, requisizioni delle case sfitte private, soluzioni che rilancino gli
interessi pubblici a scapito degli interessi privati e speculativi.

La tendopoli continua e va difesa! Chiamiamo tutta le
cittadinanza e le forze sociali, politiche e sindacali a portare la propria
solidarietà alla tendopoli di piazza liber paradisus.

 

inquilini resistenti della tendopoli di liber paradisus

inquilini resistenti ex scuola Mazzini occupata via legnano

Associazione Inquilini e Assegnatari (ASIA-RdB)

BolognaPrendeCasa

 

www.asia.rdbcub.it

http://bolognaprendecasa.noblogs.org/

cell: 3409892393

OGGI IN PIAZZA LA PISA CHE RESISTE: LA CRONACA DEL CORTEO

24/04/2010
Si è da poco conclusa a Pisa la manifestazione che ha portato in Piazza
circa 800 persone: la Pisa che resiste ha sfilato alla vigilia
dell’anniversario della liberazione per opporsi allo sgombero di Via
Marsala e per rivendicare il diritto alla casa per tutti e tutte.
Alle 16 il concentramento in Piazza Sant’Antonio, nei pressi della
stazione centrale, prima tappa di un corteo che è andato a toccare tutti
i simboli della speculazione nella città toscana.

Centinaia e centinaia di persone hanno risposto attivamente all’appello
di resistenza lanciato dalle famiglie di Via Marsala: realtà politiche e
sociali, ma soprattutto occupanti di case, migranti, studenti
universitari, studenti medi, ultras in lotta contro i decreti
repressivi, lavoratori, famiglie sotto sfratto. Una composizione del
corteo eterogenea ma accomunata dalla determinazione a non pagare la
crisi.

Il corteo si è fermato davanti alla stazione, luogo simbolo delle
contraddizioni legate alla gestione securitaria del fenomeno migratorio,
dove ha raccolto attenzione e partecipazione dei presenti e si è
indirizzato verso Via Vespucci. Sei numeri civici di speculazione
immobiliare firmata Pampana vuoti da 20 anni: qui è stato appeso uno
striscione che recitava "Palazzo Pampana la vergogna di Pisa"; nel
frattempo diversi interventi dal microfono con i quali le famiglie di
Via Marsala hanno sottolineato la necessità di proseguire la campagna
contro lo sgombero all’insegna della denuncia dell’immenso patrimonio
immobiliare del palazzinaro Pampana. Campagna contro lo sgombero che fa i
conti con il potere massonico della proprietà, e con i tentativi di
delegittimazione degli occupanti messi in atto dalla repressione:
intimidazioni, bugie, infamie, accuse e pseudoindagini volte a
disgregare quella compatezza e solidarietà che in 45 giorni di
occupazione e decine di iniziative gli abitanti di Via Marsala hanno
creato intorno a loro, nel quartiere e nella città.

Seconda tappa del corteo gli immobili cartolarizzati degli enti
previdenziali. "Via Marsala resiste" si legge dai balconi di alcuni
appartamenti già occupati dal Progetto Prendocasa, a sottolineare la
solidarietà attiva di tutti gli occupanti e la resistenza collettiva ad
ogni speculazione che la città subisce.
Intorno alle 17:30 la manifestazione si ferma nei pressi dell’ex-cinema
Ariston, altro luogo della ristrutturazione immobiliare in senso
speculativo, ma anche obiettivo della riappropriazione del movimento:
Zona Autonoma Pisana ha ribadito la necessità di sottrarre terreno alla
rendita con l’occupazione di ogni spazio sfitto, come recentemente ha
fatto nella due giorni di riappropriazione del 26 e 27 marzo scorsi.

Sotto il Provveditorato agli studi il Collettivo Autonomo Studenti
Pisani è intervenuto rilanciando le parole d’ordine della Pisa che
Resiste, declinandola nella lotta per la riappropriazione dei saperi e
del diritto allo studio, contro la distruzione della scuola pubblica.
Dopo aver riempito di determinazione, di cori e slogan l’affollato corso
principale della città, i manifestanti hanno raggiunto Palazzo
Gambacorti, sede del Comune di Pisa.

Numerosi gli interventi da parte delle famiglie sotto sgombero, che
hanno intimato al comune ed ai suoi organi decisionali di mantenere fede
alla presa di posizione politica che giovedì scorso il consiglio
comunale ha deliberato: nessuno sgombero per famiglie occupanti in
emergenza abitativa, intervento presso autorità giudiziaria e proprietà
affinchè si possa pervenire ad una soluzione positiva della condizione
abitativa degli 8 nuclei occupanti. Un corteo che quindi non si
accontenta di una mozione ma pretende fatti concreti affinchè via
Marsala non sia sgomberata, e anzi diventi il primo esempio di lotta per
il diritto all’abitare che costringa i grossi proprietari immobiliari
(vera causa dell’emergenza abitativa), a mettere a disposizione delle
esigenze sociali il proprio patrimonio sfitto.

Striscione e presa di parola da parte del Comitato contro lo sgombero
delle ex-Stallette: 10 famiglie italiane che da cinquant’anni occupano
delle case di proprietà del Comune e che adesso vuole sgomberarle,
intenzionato a valorizzare l’area in questione con progetti da milioni
di euro. Una nuova soggettività della resistenza che scende a fianco di
altre in un percorso di riappropriazione contro le politiche di rapina
attuate sia dai Privati che dalle Istituzioni pubbliche.
Il corteo blocca poi Ponte di Mezzo e il lungarno mediceo.

Nel frattempo prende parola il Collettivo Universitorio Autonomo, reduce
dall’occupazione del Polo Carmignani con cui ha inaugurato un percorso
di lotta per il diritto alla casa che vada a coinvolgere gli studenti e
le studentesse, costretti a pagare affitti da capogiro per camere
fatiscenti.

La manifestazione ha poi percorso le strette vie del centro storico
segnando l’ennesimo scandalo immobiliare della città: la Mattonaia,
proprietà del Comune sfitta e inutilizzata da trent’anni, ad eccezione
di diversi periodi in cui l’edificio è stato oggetto di riappropriazione
da parte del movimento antagonista pisano.
La giornata si conclude in Piazza Garibaldi: Via Marsala che resiste è
la Pisa che Resiste.

Tutti gli interventi conclusivi, da quello della comunità senegalese a
quello dei sindacati di base, sottolineano l’unità politica che si è
creata attorno all’occupazione di Riglione, alla sua difesa, alla sua
resistenza. Via marsala come emblema, come occasione di ricomposizione e
come segnale di alternativa alle leggi che vorrebbero costringere la
popolazione a pagare la crisi.

Dopo che le Istituzioni hanno riconosciuto l’occupazione come questione
sociale e non di ordine pubblico; dopo che la città si è schierata,
esponendo striscioni allo stadio, firmando appelli, vivendo gli spazi
sociali e ludici costruiti in via marsala dal comitato territoriale
pisa-est, e soprattutto dopo che oggi è scesa in piazza mostrando senza
alcuna ambiguità quante e quali sono le persone che si opporrebbero a
qualsiasi tentativo repressivo, Pampana non ha più vie di fuga: deve
ritirare le denunce, deve riprendere le trattative.

 

PAMPANA SEI ISOLATO: PISA RESISTE!

Oggi a fianco delle famiglie di via Marsala è scesa
in piazza tutta la Pisa che ha deciso di resistere alla speculazione,
alla mercificazione dei diritti, alla repressione. Il corteo di oggi,
che è stato attraversato da più di 700 persone, dimostra che a partire
dalla pratica della riappropriazione è possibile unire i percorsi di
lotta che attraversano il nostro territorio.

In corteo hanno sfilato non solo le famiglie di via Marsala, in lotta
contro lo sgombero, ma centinaia di soggetti che oggi a Pisa vivono
l’emergenza abitativa: gli studenti, che pagano fino a 400 euro per una
camera in appartamenti fatiscenti; le decine di famiglie sotto sfratto
che si sono rivolte allo sportello del Progetto Prendocasa; le famiglie
delle ex-Stallette, che il Comune vorrebbe sgomberare, senza alcuna
prospettiva alternativa, per far posto ad un progetto di
“riqualificazione” che è sinonimo di privatizzazione e speculazione.

Ma sono scese in piazza anche tutte quelle soggettività che oggi il
potere, che sia il datore di lavoro, l’assistente sociale, lo
speculatore Pampana, fino alle istituzioni, vorrebbe mute e docili di
fronte alla rapina dei diritti.

C’erano i migranti, che si vedono negato non solo il diritto alla casa,
ma persino il diritto a vivere e lavorare nel nostro territorio:
colpiti da assurdi provvedimenti repressivi come l’ordinanza antiborsoni
e la probabile costruzione del CIE in Toscana.
C’erano gli studenti medi, in lotta contro la riforma Gelmini che
sancisce lo strapotere dei privati nella scuola pubblica, c’erano i
tifosi della Curva Nord Maurizio Alberti, che subiscono la repressione
solo per volere portare allo stadio un tamburo.

Un corteo variegato eppure compatto nell’attaccare alcuni luoghi simbolo
della speculazione edilizia, come le case che Pampana tiene da anni
sfitte alla stazione, l’ex cinema Ariston, la Mattonaia.
Le diverse centinaia di persone che oggi in corteo chiedevano “Case
subito, case per tutti!” sono le stesse che da settimane sostengono
l’appello per il ritiro dell’ordinanza di sequestro, e che si opporranno
a qualsiasi tentativo di sgombero delle case occupate di via Marsala.

Dopo che le Istituzioni hanno riconosciuto l’occupazione come questione
sociale e non di ordine pubblico; dopo che la città si è schierata,
esponendo striscioni allo stadio, firmando appelli, vivendo gli spazi
sociali e ludici costruiti in via Marsala dal Comitato territoriale
Pisa-Est, e soprattutto dopo che oggi è scesa in piazza mostrando senza
alcuna ambiguità quante e quali sono le persone che si opporrebbero a
qualsiasi tentativo repressivo, Pampana non ha più vie di fuga: deve
ritirare le denunce, deve riprendere le trattative.

Pisa Resiste!
 
www.infoaut.org
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prendocasa-pisa.noblogs.org
comitatopisaest.blogspot.com 

occupato edificio a Bologna

REQUISITO UN EDIFICIO SFITTO IN VIA LEGNANO (BROGO PANIGALE)

DOPO 19 GIORNI LA TENDOPOLI DEGLI INQUILINI RESISTENTI CONTINUA! OGGI ABBIAMO REQUISITO UNO STABILE SFITTO IN VIA LEGNANO A BORGO PANIGALE, PER RECUPERARE ALLOGGI ABBANDONATI PER DARE SOLUZIONI ALL’EMERGENZA ABITATIVA.

LA TENDOPOLI DEGLI INQUILINI RESISTENTI CHIEDE SOLUZIONI CONCRETE, E’ PER QUESTO CHE FINO A QUANDO LA POLITICA LOCALE E REGIONALE SOSTERRA’ ATTIVAMENTE O CON L’IMMOBILISMO LE LOGICHE SPECULATIVE CI SENTIAMO AUTORIZZATI A PRENDERCI CIO CHE CI E’ NEGATO!
CHIEDIAMO QUINDI CON FORZA IL BLOCCO DEGLI SFRATTI, SOLUZIONI IMMEDIATE PER CHI E’ GIA’ SENZA CASA E UN NUOVO PIANO CASA CHE RIMETTA AL CENTRO LA CASA POPOLARE.
OVVIAMENTE OCCUPARE UNO STABILE NON RISOLVE IL PROBLEMA DELL’EMERGENZA ABITATIVA, MA E’ UNA FORMA DIRETTA DI RIAPPROPRIAZIONE DEL BENE PUBBLICO A SCAPITO DI TUTTI QUELLI CHE SPECULANO OGGI SULLA CRISI!

Associazione Inquilini Assegnatari (ASIA-RdB)
BolognaPrendecasa

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[PISA] 24 aprile corteo della Pisa che RESISTE

roma: mobilitazione degli inquilini resistenti

NATALE DI ROMA: SI MOBILITANO GLI INQUILINI RESISTENTI PER NON MORIRE DI CARO AFFITTI
Mercoledì 21 aprile presidio davanti alla Prefettura Piazza SS Apostoli – ore 16.00

Con un appello al Sindaco, alla neoeletta Presidente della Regione ed al Prefetto di Roma l’AS.I.A./RdB, unitamente ai Comitati degli inquilini dell’Enasarco, dell’Enpaia, dell’Enpam, del Fondo pensioni Unicredit, delle Casse geometri, ragionieri, notariato, e dell’Inarc, ha indetto per domani, mercoledì 21 aprile, una mobilitazione davanti la Prefettura di Roma, in piazza SS Apostoli dalle ore 16. Una delegazione del l’AS.I.A./RdB e dei Comitati degli inquilini sarà ricevuta dal Prefetto intorno alle ore 17.
Ancora una volta l’AS.I.A./RdB chiede al Prefetto di Roma di svolgere una funzione di tutela e di arbitrato rispetto al dramma che investe migliaia di inquilini romani, i quali vivono in alloggi di proprietà di enti privatizzati, di fondazioni, di istituti di credito e di assicurazioni. Si tratta di oltre 100mila persone, coinvolte in uno stillicidio di rincari dell’affitto, minacce di sfratto e dismissioni selvagge.
Obiettivo della manifestazione è la convocazione di un tavolo di confronto con tutte le proprietà che hanno avviato le procedure di vendita o di rinnovo di contratti in regime di libero mercato. Soprattutto gli enti privatizzati, che cambiando gestione stanno mutando anche la funzione precedentemente svolta: invece di rappresentare un calmiere del mercato si adeguano ai prezzi di mercato più alti.
Pur confidando in una presa di posizione del Prefetto e auspicando un ruolo delle amministrazioni pubbliche, l’AS.I.A./RdB intende rilanciare, a partire dalla mobilitazione di domani, un percorso che porti a giugno ad una manifestazione nei confronti del governo nazionale, in quanto nessuna soluzione credibile è ipotizzabile senza un deciso intervento legislativo e finanziario dell’amministrazione centrale.

AS.I.A. Roma

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un altro sfratto bloccato: la nostra LIberazione 21 aprile Bologna

Mercoledi 21 aprile bologna
un altro sfratto bloccato, la nostra Liberazione

La determinazione degli inquilini resistenti è riuscita a bloccare l’ennesimo
sfratto esecutivo che colpiva un nucleo famigliare del quartiere di San Donato.
I movimenti di lotta per la casa hanno dimostrato ancora una volta che
l’organizzazione e la solidarietà popolare può creare resistenza.
E’ ormai da più di due settimane che è partita la tendopoli sotto il Comune in
piazza Liber Paradisus, oggi siamo al 15° giorno, uomini donne e bambini vivono
nella tendopoli e lottano per il diritto all’abitare per tutti/e. Assistiamo al
silenzio della politica locale e regionale, ma il muro che ci hanno creato
attorno lo abbiamo ancora una volta infranto fermando l’ennesimo sfratto.
Oggi ricorre l’anniversario della Liberazione di Bologna e come inquilini resistenti
non possiamo non ricordarlo e riaffermare la nostra vicinanza a tutti quegli
uomini e quelle donne che si sono battuti contro i fascisti, ma anche contro i
soprusi di padroni e speculatori, perché come ci ricordavano i nostri vecchi,
la lotta per difendere la democrazia e gli interessi popolari è andata avanti
anche dopo la Liberazione. Ci sentiamo orgogliosi di essere anche noi i
nipoti e i figli di quegli uomini e donne resistenti.

Associazione Inquilini e Assegnatari (ASIA-rdb)
BolognaPrendeCasa
 
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14 giorno di tendopoli a Bologna

[PISA] SABATO 24: CORTEO CONTRO LO SGOMBERO DI VIA MARSALA E CONTRO LA SPECULAZIONE!

Oggi pomeriggio le famiglie di via Marsala e i
militanti del Progetto Prendocasa hanno indetto una conferenza stampa
sotto un grande immobile sfitto (circa 60 appartamenti vuoti da più di
10 anni) di proprietà Pampana alla stazione. Da questo luogo simbolo
della speculazione in città è stata lanciata la convocazione di un
corteo per sabato 24 aprile, che parta dal “no” allo sgombero di via
Marsala per arrivare a dire “no” alla speculazione che droga il mercato
degli affitti cittadini.

All’iniziativa hanno partecipato anche alcune delle sigle che fin da
subito hanno sostenuto la campagna contro lo sgombero: l’Unione
Inquilini, il Progetto Rebeldia, i Cobas, Tijuana Project.

Di seguito il comunicato delle famiglie occupanti:

Giovedì mattina abbiamo ricevuto le prime notifiche del sequestro
preventivo dell’immobile di via Marsala, che potrebbero portare allo
sgombero della palazzina che da più di un mese è la nostra casa. Nelle
motivazioni allegate al provvedimento, il GIP De Palma scrive che
l’immobile deve essere sgomberato perché non è dimostrata “l’urgenza
assoluta e improrogabile di procurarsi un alloggio, che sola avrebbe
potuto rendere necessaria l’occupazione”. Contro questa ordinanza
abbiamo già presentato un ricorso legale, che dimostra il contrario: gli
sfratti, la disoccupazione, le difficoltà ad arrivare alla fine del
mese ci hanno portato alla scelta dell’occupazione e la nostra effettiva
emergenza abitativa è stata riconosciuta anche dal Comune, che con una
mozione del Consiglio ha rivolto un “pressante appello” all’Autorità
preposta affinché lo sgombero non venga eseguito, sottolineando che lo
stabile di via Marsala non ha e non avrà per anni alcuna pubblica
utilità.

Ma anche il mondo dell’associazionismo, una parte della politica
istituzionale, le realtà di movimento, i sindacati di base, i sindacati
inquilini, si sono schierati dalla parte di chi è in emergenza abitativa
e contro l’arroganza di chi, come Pampana, tiene sfitto un immenso
patrimonio immobiliare, speculando sui bisogni.

La vicenda di via Marsala, infatti, è il simbolo di una situazione
sempre più diffusa in città: da una parte la morosità, gli sfratti, le
difficoltà di chi non riesce ad arrivare a fine mese, dall’altra la
lobby del mercato immobiliare, che impone affitti da usurai, evade
sistematicamente le tasse con affitti al nero, droga il mercato
congelando gli immobili. La speculazione che sta dietro alla palazzina
che abbiamo occupato è la stessa che mette a rischio gli spazi sociali,
che costringe gli studenti universitari a pagare affitti altissimi per
case fatiscenti, che porta sempre più famiglie a non riuscire più a
pagare l’affitto.

Per questo l’appello contro lo sgombero ha ricevuto in pochi
giorni moltissime adesioni di collettivi politici, associazioni,
partiti, singole personalità cittadine, come il prof. Adriano Prosperi e
il prof. Piero Floriani (sindaco di Pisa dal ’94 al ’98).

Per questo ieri allo stadio è stato esposto uno striscione contro lo
sgombero di via Marsala.

Forti del sostegno di una parte così larga della città, indiciamo per
sabato 24 aprile un corteo cittadino che porti in piazza tutti quegli
studenti, lavoratori e migranti che non vogliono più stare in silenzio e
che invece vogliono lottare per il diritto alla casa e contro tutti i
Pampana di questa città.

Alla vigilia dell’anniversario della liberazione, via Marsala
che resiste è la Pisa che resiste: alla speculazione, alla repressione,
alle intimidazioni, alla crisi!

Le famiglie di via Marsala

[PISA] UN PRANZO PER INAUGURARE LA PALESTRA DI VIA MARSALA

Via Marsala- Continuano senza sosta le attività nella palazzina occupata
di Riglione, che ormai quotidianamente è attraversata da tantissime
persone che nelle ultime settimane si sono avvicinate a questa
esperienza per portare la loro solidarietà e per partecipare in prima
persona ai progetti proposti dal Comitato di quartiere e dalle famiglie
occupanti.

Vista la bellissima giornata di sole, il pranzo in programma per oggi si
è svolto nell’ampio cortile che già dai primi giorni era stato
riqualificato dalle famiglie e messo a disposizione della collettività.

Circa un centinaio di persone hanno preso parte a questo appuntamento,
al quale è seguita l’inaugurazione della palestra popolare.

Si è svolto nel pomeriggio il primo allenamento del corso di boxe: la
scelta di far partire un progetto sportivo è stata spinta dalla
consapevolezza di poter offrire in questo modo uno spazio altro rispetto
a quelli spesso offerti dalle palestre organizzate. Uno spazio lontano
dall’agonismo esagerato, dal mchismo, dal sessismo…una palestra in cui
esaltare lo sport popolare aperto a tutt* e nella quale i valori
imprescindibili sono quelli antifascisti, antirazzisti e antisessisti.

Nei prossimi giorni si struttureranno meglio gli orari dei corsi. Nel
frattempo chi fosse interessato a partecipare a questo progetto può
intervenire nell’assemblea del Comitato Territoriale, che si svolge
tutti i giovedì alle 21 in Via Marsala.



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