(Bologna) Campagna cittadina welfare in comune

Appello contro i tagli al welfare voluti dall’amministrazione di Bologna

Bologna, tradendo la sua storica vocazione, organizza lo smantellamento del welfare cittadino un tempo vanto di un orientamento politico sociale teso a offrire il meglio ai suoi cittadini. Con la gestione commissariale, del già prefetto Anna Maria Cancellieri si rischia di arrivare a un punto di non ritorno in quanto i tagli annunciati, e in parte già attuati, hanno un carattere strutturale: taglio generalizzato di risorse a tutti i servizi sociali, chiusura e smantellamento delle strutture di sostegno sociale, massiccia privatizzazione del settore educativo e scolastico, aumento delle tariffe per l’accesso ai servizi comunali, aumento degli affitti in casa popolare, aumento del costo del biglietto dell’autobus, taglio delle risorse ai servizi culturali pubblici, taglio degli stipendi e licenziamento dei lavoratori precari comunali, svendita del patrimonio pubblico. Assistiamo da anni alla riduzione dei finanziamenti agli enti locali da parte dei vari governi nazionali che si succedono, che ha visto il suo apice con la finanziaria di Tremonti. In questo contesto le amministrazioni regionale e provinciale, a fronte di proclami anti-governativi, non mettono in campo azioni efficaci di contrasto agli effetti di questa crisi economica di cui non si vede la fine. Queste decisioni che mettono a rischio la coesione sociale nel nostro territorio, non producono nessuna reazione nella gran parte delle organizzazioni politiche, che irresponsabilmente sperano che il “lavoro sporco” venga fatto delle gestione commissariale prima delle prossime elezioni amministrative. Per questo è importante che siamo noi cittadini-utenti e lavoratori dei servizi a far sentire alta una voce che si assuma la responsabilità di difendere in prima persona lo stato sociale del nostro territorio.

campagna welfare in comune

per info: welfareincomune@gmail.com

http://welfareincomune.blogspot.com/

La generazione P cerca casa. Questa volta non è uno scherzo!

Esponendo uno striscione con riferimento alla burla mediatica dei giorni scorsi questa mattina un centinaio di precari hanno fatto ingresso in uno stabile abbandonato in via Filippo Scolari 9 in zona prenestino a Roma.
Con quest’azione vogliamo denunciare come in questa città, a causa del caro vita e del caro affitti, – e nonostante decine e decine di immobili sfitti o abbandonati – una intera generazione di precari non riesce neppure a lasciare la casa dei genitori.
Convochiamo per le ore 13 una conferenza stampa nello stabile di Via Scolari 9
all’interno della quale verrà illustrato il programma della tre giorni di inizative che si intende
svolgere a partire da oggi.

Riprendiamoci il futuro,

Generazione P.

(milano) SGOMBERO IN CORSO IN VIA SAVONA

15 ottobre Milano

E’ in corso lo sgombero della Bottiglieria, spazio occupato da 4 mesi a Milano. Da ieri pomeriggio un enorme schieramento di forze dell’ordine (provenienti anche da Genova e Bologna) è stato mandato ad effettuare quello che doveva essere uno sgombero rapido ed efficiente e che invece si è trasformato in una situazione ingestibile per le divise blu.

Continue reading “(milano) SGOMBERO IN CORSO IN VIA SAVONA”

(parma) La notte dei senza dimora

A Parma il 17 ottobre torna la notte dei senza dimora

La Notte dei senza dimora è una manifestazione nazionale di sensibilizzazione e solidarietà nei confronti delle persone senza dimora. E’ un’occasione per parlare di e con coloro che vivono situazioni di disagio abitativo forte, aiutando a puntare l’attenzione su questo tema alla vigilia della cosiddetta “emergenza freddo”. E’ anche un’opportunità che hanno le associazioni e le organizzazioni, che in città si occupano di grave emarginazione e povertà, per denunciare con forza mancanze e necessità. Continue reading “(parma) La notte dei senza dimora”

(Bologna) in merito alla vendita delle aree militari

Bologna 15 ottobre 2010

Il gioco delle tre carte

Vendiamo, licenziamo, tagliamo

I dati che testimoniano la conclamazione della crisi economica sono ormai a conoscenza di chiunque: la chiusura delle aziende, il numero in costante aumento dei cassintegrati, dei disoccupati degli sfrattati, degli insolventi, fenomeni inediti per la nostra regione. Se è vero che la crisi esiste, ed esiste per tutti, questo non significa che tutti ne siano responsabili né che tutti debbano fare dei sacrifici per uscirne.

Chi in questi anni ha manovrato, investito, speculato sul piano economico è causa dell’impoverimento di tutti. Paradossalmente i responsabili di questa crisi sono i soggetti tutelati dalle politiche delle amministrazioni locali, regionali e nazionali.

Quando si tratta di allestire piani anti-crisi per la fasce popolari i programmi e gli investimenti sono sempre minimi, quando si tratta di salvaguardare la rendita ci si adopera alacremente per reperire sempre nuove soluzioni speculative, che arricchiscono i soliti noti.

Di fronte ai previsti 20 milioni di euro di tagli, che distruggono la stato sociale così come lo abbiamo conosciuto a Bologna, l’amministrazione locale, con un numero da prestigiatore, svende terreni ai privati. Ci riferiamo all’accordo siglato da questa amministrazione in via straordinaria con il Ministero dell’Economia e delle Finanze e Agenzia del Demanio il 7 ottobre 2010, per la vendita di nove delle diciannove aree militari collocate sul territorio bolognese che tornano di proprietà dell’amministrazione locale. Si tratta delle seguenti aree: locali ex Direzione Lavori in via Triumvirato, i Compendi di Monte Paderno e di via del Terrapieno, ex Infermeria Quadrupedi in via di Barbiano, ex Polveriera Val d’Aposa via Roncrio, locali ex Birreria della caserma Mameli a Porta San Felice, ex caserma Masini via Santo Stefano, ex teatro della caserma Minghetti in via Castelfidardo, ex postazione CPB San Pancrazio a Borgo Panigale, per un totale di 40.000 mq di superficie territoriale.

L’accordo prevede che il 15% del prezzo di vendita entri nelle casse del Comune con cui si conta di ricavare tra gli 8 e i 10 milioni di euro. La missione del commissario Cancellieri è stata presentata come salvifica per un bilancio di lacrime e sangue, è invece solo un altro gioco di prestigio da quattro soldi che nasconde un furto alla collettività. Queste aree, già destinate alle forze armate, sono un patrimonio finanziato dalle tasche dei contribuenti e come tali è a questi che appartengono. Invece il progetto su queste aree è una vendita semplicemente al miglior offerente che riuscirà a ricavare guadagni attraverso un processo di valorizzazione che prevede strutture come alberghi di lusso, poli commerciali, residenziale a 4000 euro al m2, evidente quindi il vantaggio per la collettività!!!!

Ancora una volta questa amministrazione non si smentisce e dopo aver criminalizzato chi lotta per il diritto all’abitare, risponde con altra speculazione alle esigenze di reddito, casa e welfare, tentando di metterle una contro le altre. Reperire fondi dalla vendita del patrimonio pubblico non è una soluzione accettabile per risolvere il problema del reddito e del welfare, si finge di dare, quando in realtà si prende dalle stesse tasche. Con un meccanismo che fa si che si renda uno, dopo aver regalato alla rendita, 100 volte di più.

L’abitare come diritto collettivo non può essere slegato dal reddito e dal welfare e viceversa.

Per questo il movimento per il diritto all’abitare darà il suo contributo e sostegno alle lotte dei lavoratori e dei cittadini contro i tagli al welfare e per la costruzione di un nuovo patto sociale che valorizzi il bene comune contro gli interessi privati

Bologna Prende Casa

Associazione Inquilini e Assegnatari (ASIA-USB)

http://bolognaprendecasa.noblogs.org/

http://asia.usb.it/

REPORT INCONTRO MINISTERO INFRASTRUTTURE

Presenti oltre l’on. Mantovani e il suo staff, l’ufficio legislativo e quello tecnico (con delega alla casa) del ministero delle Infrastrutture, per il ministero delle Finanze il direttore generale Graziosi, l’assessore alla casa del Comune di Roma Antoniozzi, i movimenti per il diritto all’abitare di Roma, i comitati degli inquilini Enasarco e Cassa Ragionieri, l’AS.I.A/USB.

Nell’introduzione abbiamo ribadito la richiesta di moratoria e di risorse certe orientate sull’edilizia residenziale pubblica sovvenzionata, criticando il “piano casa” centrato sull’housing sociale e sottolineando il rischio che gli enti locali senza finanziamenti pubblici scelgano in maniera definitiva di essere subordinati ai privati e siano disposti a monetizzare suolo pubblico attraverso facilitazioni procedurali e fiscali.

Abbiamo chiesto con forza la convocazione di un tavolo con i ministeri delle Finanze, Infrastrutture e Welfare, gli enti locali, l’Anci e i movimenti.

Abbiamo provato a proporre anche un protocollo di lavoro che contestualmente alla moratoria avviasse un percorso di ridefinizione del ruolo pubblico nelle politiche abitative nazionali, con particolare riguardo alla situazione romana, considerata da tutti esplosiva.

Anche l’assessore romano alla Casa Antoniozzi ha sostenuto le nostre tesi evocando l’immagine del diavolo e dell’acqua santa che dicono la stessa cosa (chiaramente lui si considera l’acqua santa). Dicendo questo ha chiesto di fermare il treno prima che la situazione diventi insostenibile anche dal punto di vista dell’ordine pubblico e ha chiarito quale strada l’amministrazione prenderà in mancanza di un serio intervento del governo.

Ha parlato di utilizzazione fondiaria e di leva urbanistica per fare cassa con i consueti premi di cubatura per i soliti noti. Come dire se non arrivano soldi dal ministero bisogna procurarseli da chi ce li ha e chiaramente questo non sarà gratuito in termini di consumo di suolo pubblico.

In merito alle vicende degli enti privatizzati si è detto più che preoccupato anche per la fine dei 9 anni di tregua per gli inquilini delle precedenti cartolarizzazioni, che si andranno ad aggiungere a coloro che oggi sono alle prese con le dismissioni e il caro affitti. L’assessore ha chiesto esplicitamente al governo di convocare gli enti in questione, ricordando quanto si siano avvantaggiati dell’aiuto pubblico.

Nel suo intervento il sottosegretario Mantovani, spesso interrotto da nostre considerazioni, ha raccontato dell’incontro svoltosi nella mattinata con la conferenza delle regioni e ha provato a sottrarsi dalle sue responsabilità evocando il titolo V che assegna alle Regioni la titolarità degli interventi in base alle norme del federalismo fiscale.

Ha dovuto riconoscere la totale mancanza dell’ERP con appena 2000 alloggi costruiti negli ultimi anni e la priorità che bisogna dare ad un rilancio delle politiche della casa. Questo non è facile, a suo dire, perché il piano economico è drammatico e Tremonti ha tagliato in maniera orizzontale le risorse. Ci ha parlato di un finanziamento di un miliardo e mezzo di euro alle regioni (consegnato negli ultimi anni), con una tranche arrivata da poco di 370 milioni. Qui abbiamo chiesto quanti soldi sono arrivati nel Lazio e si sono impegnati la prossima settimana a darci il quadro nazionale regione per regione; abbiamo inoltre sottolineato che il problema è che quei soldi non sono stati vincolati alla sovvenzionata e che le regioni li hanno nella maggior parte spesi con altri contestabili criteri (nel Lazio solo edilizia convenzionata).

Un’altra indicazione che non ha funzionato è la vendita degli alloggi popolari. L’indicazione del governo era di vendere 1 milione di alloggi e questo non è avvenuto con sua somma delusione, perché ritiene che conviene regalarle queste case invece che continuare ad accollarsi la manutenzione. Una visione discutibile che la dice lunga sull’idea di conservazione del patrimonio pubblico di questo governo.

In maniera netta l’on. Mantovani ha riconosciuto che l’housing sociale non è una risposta alle necessità legittime che noi solleviamo ed è per questo che il governo ci ha messo solo 140 milioni di euro lasciando poi al mercato e ai gestori del fondo “investire per abitare”, capitanato dalla Cassa depositi e prestiti, la definizione dei criteri e dei meccanismi di accesso. Come dire quello che dovevamo fare l’abbiamo fatto ora ci pensino le regioni e i comuni a trovare la sintonia con il fondo e con i privati. È chiaro che ciò che ci viene detto conferma le nostre critiche più feroci verso questa ipotesi.

Sulla moratoria si è espresso in maniera possibilista sugli enti mentre decisamente cauto si è dimostrato verso gli sfratti per morosità avanzati dai privati. Sul controllo delle operazioni di dismissione ha ribadito la volontà del governo di non firmare alcun decreto che consenta di agire liberamente, diversamente da quanto auspicato dagli enti e dai fondi che stanno vendendo i propri alloggi a prezzo di mercato, come Enasarco.

Mantovani ci ha oltretutto detto che stanno lavorando alla modifica della 431/98 e che sarebbe disponibile (non solo su questo ma su tutte le questioni) ad incontrare e ad aprire una interlocuzione con i movimenti.

Il giudizio sull’incontro complessivamente è positivo per quanto riguarda l’attenzione verso l’inquilinato degli enti (dove potrebbero arrivare anche dei risultati), e sulla questione “housing – ERP” nel senso che sembrano soffrire l’incapacità dell’housing di dare una risposta ai settori sociali colpiti dalla crisi.

Resta lontana invece l’idea di una nuova stagione di investimenti sull’edilizia pubblica, neanche nei termini di un PIANO STRAORDINARIO.

Siamo riusciti ad imporre un passaggio importante ma è chiaro che la strada è ancora lunga per i movimenti e deve avere assolutamente un volto nazionale. Solo Roma al momento si sta misurando sul piano generale mentre le altre vertenze hanno soprattutto un carattere locale. Molto importante potrebbe essere su questo terreno anche la mobilitazione prevista per l’ultima settimana di ottobre. Si percepisce che è il momento della spallata, ma va costruita.

Mettiamoci in Movimento

Movimenti per il Diritto all’Abitare Roma

Roma, 8 ottobre 2010

ROMA: I MOVIMENTI CONQUISTANO L’INCONTRO CON IL SOTTOSEGRETARIO ALLE INFRASTRUTTURE MANTOVANI

Si è conclusa nel pomeriggio l’occupazione della Cassa depositi e prestiti da parte dei movimenti per il diritto all’abitare, dopo la convocazione del tavolo interistituzionale fissato per domani alle ore 16.30 presso il ministero delle Infrastrutture.
Al tavolo, coordinato dal sottosegretario alle Infrastrutture con delega alla Casa Mario Mantovani, parteciperanno anche rappresentanti del ministero dell’Economia, il Comune di Roma, i movimenti per il diritto all’abitare e l’inquilinato degli enti privatizzati.

Movimenti per il diritto all’abitare

http://www.youtube.com/watch?v=QizfFc71s2s

(Bologna) E’ uscito il foglio Bologna Prende

il foglio lo trovate nei peggiori quartieri di Bologna

http://bolognaprendecasa.noblogs.org/

CASSAROLASO PER IL DIRITTO ALLA CASA: OCCUPATA LA CASSA DEPOSITI E PRESTITI

Da questa mattina i movimenti per il diritto all’abitare stanno occupando gli edifici della Cassa Depositi e Prestiti in Via Goito a Roma. Chiedono un tavolo con i ministri delle infrastrutture e dell’ economia e con gli enti locali per ottenere una moratoria immediata contro sfratti e sgomberi e il finanziamento dell’edilizia residenziale pubblica.

CASSAROLASO PER IL DIRITTO ALLA CASA

“Investire per Abitare” è la denominazione scelta per il Fondo che sarà gestito dalla Cassa Depositi e prestiti per i prossimi trent’anni e che avrà il compito di utilizzare soldi privati e aree pubbliche per dare vita ad una gigantesca colata di nuovo cemento, avvalendosi strumentalmente dell’emergenza abitativa per costruire migliaia di edifici con il cosiddetto “housing sociale”. Una vera e propria truffa che cambierà definitivamente il ruolo pubblico nell’ambito delle politiche abitative. Spariranno gli alloggi popolari così come li abbiamo conosciuti e almeno 15 milioni di persone perderanno il diritto ad avere una casa dignitosa e a prezzi accessibili.

Questo avviene in un quadro generale dove gli sfratti hanno avuto in incremento di quasi il 20% nel 2009 e di questi quasi il 90% sono per morosità. Vuol dire che sono sempre di più coloro che a causa di affitti troppo alti non riescono più a pagare il canone mensile. Molti e molte con lavori precari non riescono proprio ad accedere al mercato degli affitti o dei mutui.

Gli enti e le fondazioni che in questa città posseggono 30mila alloggi stanno operando la più grande dismissione degli ultimi dieci anni e coloro che non vendono stanno aumentando drammaticamente gli affitti. Migliaia di inquilini che non possono acquistare o far fronte agli aumenti della locazione stanno passando il peggior momento della loro vita.

La Regione e il Comune, non supportati dall’intervento governativo, stanno scegliendo strade che rafforzano la rendita immobiliare e subiscono il ricatto dei costruttori interessati ad un nuovo piano edilizio con conseguente consumo di suolo. Un nuovo sacco di Roma è all’orizzonte e in cambio di aree pubbliche, demaniali e agricole, con l’aiuto di facilitazioni procedurali senza precedenti, i privati monetizzeranno le disponibilità amministrative.

L’abdicazione del ruolo pubblico e la sottomissione agli interessi della rendita immobiliare vanno contrastati con forza. I movimenti per il diritto all’abitare chiedono urgentemente una MORATORIA DEI PROVVEDIMENTI DI SFRATTO E DI SGOMBERO, un BLOCCO DEGLI AUMENTI DEGLI AFFITTI, una SOSPENSIONE NEI PIGNORAMENTI PER CHI NON CE LA FA A PAGARE UN MUTUO.

In tempo di crisi e di grande precarietà, dove un’intera generazione subisce una sottrazione permanente di futuro, vanno ripristinate le funzioni pubbliche e l’abitare deve essere considerato un bene comune nel suo valore d’uso. È necessario che l’intero “piano casa”
nazionale si trasformi in uno strumento strutturale pubblico con politiche abitative che puntino sull’uso del patrimonio esistente, che contrastino la rendita, che salvaguardino l’ambiente, che siano concorrenziali con il mercato privato e che rendano nuovamente accessibile a tutti e tutte l’alloggio.

La Cassa deopiti e prestiti può fare molto in questo senso. Lottiamo insieme perché  le risorse siano utilizzate per una nuova stagione di edilizia residenziale pubblica e non per arricchire poteri consolidati e noti.

STOP SFRATTI E SGOMBERI. MORATORIA SUBITO!

FERMIAMO LA TRUFFA DELL’HOUSING SOCIALE CHIEDIAMO ALLOGGI POPOLARI PER TUTTI E TUTTE

MOVIMENTI PER IL DIRITTO ALL’ABITARE _ ROMA

Coordinamento cittadino di lotta per la casa

Blocchi Precari metropolitani

Generazione P: il rendez-vous della generazionePrecaria

Venerdì 8 ottobre · 17.00 – 21.30

Luogo Acrobax – laboratorio occupato autogestito
via della vasca navale – ex cinodromo – metro B s.paolo
Rome, Italy

Generazione P.

il rendez-vous della generazionePrecaria


ore 17.00 – assemblea della generazioneP.
contro la solitudine della metropoli,
assieme per riprendere il futuro

dalle ore 18.30 – “siamo solo noi”

aperitivo, suoni, suggestioni, sapori, disegni, cartoline dalla generazioneP.

…RIPRENDIAMOCI IL FUTURO.

generazioneP. è un project in progress
generazioneP. è quello che siamo e che siamo stati
generazioneP. è quello che possiamo, o potremmo, essere