Oggi, in circa 60 fra occupanti di case e studenti, abbiamo deciso di rovinare la festa alle decine di agenzie di strozzinaggio immobiliare della toscana che si riunivano per "il salone dell’immobiliare".
Da alcuni anni Firenze ha infatti anche una sua vetrina pubblica. Stand, esposizioni, incontri..tutto in nome del mattone.
Si nascondono volutamente le vergogne di un mercato impazzito. Si nasconde il saccheggio della città. A Firenze la speculazione ha divorato interi quartieri, riducendo la città a tempi e ritmi a misura di merce di scambio e vertiginosi scambi di favori e profitti. La città di Firenze vede ormai distrutta una qualità urbana che si fonda sui beni comuni: edilizia sociale inesistente, autorecupero di aree dismesse e stabili vuoti sono linguaggi ormai impossibili per le odierne politiche del costruire, riqualificazione urbana a suon di sgomberi e deportazione dei migranti e delle classi più povere il più lontano possibile.
La "crisi del mattone" è in realtà la crisi economica di milioni di nuovi poveri, di operai in cassa integrazione, di giovani precari, di migranti in cerca di una vita migliore.
Per queste ragioni pensiamo che aver interrotto l’inaugurazione della mostra mercato dell’immobiliare piena di tacchi a spillo e cravatte inamidate che si arricchiscono sulla nostra pelle sia stato un atto dovuto difronte ai bisogni reali di migliaia di abitanti della città.
Basta speculatori! Riprendiamoci le città!
Rilanciamo anche oggi l’appuntamento del convegno dal basso "Abitare nella crisi", partecipate!!
Movimento di lotta per la casa, Rete Insicuri, csa nEXt Emerson