Autocostruzione

Il tema dell’Autocostruire interessa una pratica ereditata non una novità nell’ambito edile. Chi ci si affaccia lo fa(ceva) per esigenza prima di tutto. Ad oggi costruire la propria casa è un sacrificio che molta gente sente di potere e di dovere intraprendere pur di abitare in un alloggio dignitoso che in più, grazie al fatto di essere stato autocostruito acquisisce un valore aggiunto. “Farsi” la casa con le proprie mani non va interpretato come semplice azione di “bricolage”, di manovalanza, proprio perché se così fosse il costo degli edifici auto costruiti non sarebbe più conveniente: subappaltare tutto tranne la manovalanza delle opere di muratura non servirebbe ad abbattere i costi che oggi fanno lievitare paurosamente i prezzi degli alloggi e limitano gli acquisti solo a fasce di reddito medio-alte. L’Autocostruzione deve (dovrebbe) servire alle persone che non possiedono altri alloggi di proprietà e mai potranno possederne in quanto non idonei ad accedere a mutui troppo alti, lunghi o ipotecari (cosa può ipotecare chi non ha nulla?).
Nel corso del progetto di ricerca “il cantiere di Autocostruzione” uno degli obiettivi consiste nell’esame delle esperienze realizzatesi nel territorio italiano e (successivamente) europeo, e nella seguente elaborazione di modelli di esecuzione. In un secondo momento, sulla base di un confronto tra i modelli desumibili da tali esperienze e le caratteristiche dei progetti in corso nel territorio nazionale, verranno individuate le peculiarità del contesto di ciascun cantiere e il grado di riproducibilità dei modelli esaminati ricavabili. Non vanno trascurati inoltre gli aspetti sociali, economici, finanziari che rientrano nell’esperienza: fasce di reddito a cui
Saranno quindi valutate in forma analitica esperienze non solo andate a buon fine ma anche progetti di autocostruzione non concretizzatisi, confrontandone i profili comparativi con le esperienze in corso di realizzazione, ed individuando, sulla base delle peculiarità di alcuni casi di studio, le potenzialità del tema dell’Autocostruzione e le carenze di taluni approcci.
In particolare si imposteranno i presupposti teorico-metodologici, ci si avvarrà di studi a carattere generale, di criteri e strumenti operativi, di pratiche dell’edilizia autogestita, forme alternative di partecipazione, forme di organizzazione e quant’altro. Nel corso del progetto di ricerca si prevede di organizzare, con il supporto della Fondazione, seminari, convegni, visite e incontri sull’Autocostruzione e degli imprescindibili temi dell’Autorecupero e della Partecipazione.
Ad oggi i “cantieri” analizzati sono 26 così classificati :
– regolarmente in corso,
– in progetto,
– in ritardo,
– sospeso o interrotto,
– terminato
– del quale si devono verificare le notizie raccolte (per motivi di pluralità di fonti tra loro discordanti o per superficialità delle risposte e dei dati raccolti).
Di quelli in corso/ritardo ne abbiamo visitati 4, di quelli terminati 2 e abbiamo avuto colloqui diretti con i responsabili delle iniziative dei progetti sospesi per capire le problematiche.

Regione Lombardia: Coop. Cecla (Abbiategrasso – Mi), Coop. ARCOIRIS (Besana Brianza – Mi), Coop. FUTURA CASA (Vergiate – Varese), Coop. Progetti Uniti (Paderno Dugnano – Mi), Coop. AURORA (Trezzo sull’Adda – Mi), Coop. SOLE (Pieve Emanuele – Mi)
Regione Emilia Romagna : Coop. Piccolo Mondo (Savarna – Ra), Coop. Mani Unite (Filetto – Ra), Coop. VENTISEIALI (Piangipane – Ra), Coop. CASA FUTURA (Ce), ARIACOOP (S. Giovanni in Marignano – Rm),
Regione Umbria : Coop. ARNA INSIEME (Località Ripa – Pg), Coop. CASA TUA (località Ammeto a Marsciano – Pg), Coop. TUTTI PER UNO (Località Sant’Enea – Pg), Coop. 48 MANI (Località Gabelletta – Tr), Consorzio ABN (Corciano e Valfabbrica – Pg)
Regione Marche : Associazione Temporanea di Scopo costituita dal Consorzio Abn a&b Network Sociale di Perugia e dal Consorzio Solidarietà di Senigallia, intervento ad Amandola – Località Casa Tasso (Ap)
Regione Abruzzo : Comitato per la rinascita di Pescomaggiore (Pescomaggiore – Aq)
Regione Toscana : Coop. SPERIMENTALE 1 (San Piero a Sieve – Fi), (Monteriggioni – Si), Santa Maria a Monte – Pi
Regione Veneto : Coop. SIRIO (Cadoneghe – Padova), Coop. L’Avventura (Mestrino – Padova), Coop. KEVIN (Cittadella – Padova).
Per avere uniformità e riuscire a gestire i dati in modo da trarne anche utili grafici, tabelle e interpretazioni analitiche si sono ordinate nei gruppi che seguono una serie di opportune domande da sottoporre (e da sottoporci) per i casi-studio

PRIMA DEL CANTIERE (È la fase di promozione, la più delicata perché è da questa che si parte per raccogliere i consensi e le volontà e per capire se l’intervento è fattibile)
In che modo e da chi è stata individuata l’area su cui edificare gli alloggi in Autocostruzione?
Quanto è costato il terreno e a quanto ammontano (se previste) le spese per l’urbanizzazione dell’area?
Come l’iniziativa è stata portata a conoscenza dell’opinione pubblica locale? E durante il cantiere sono state promosse iniziative di coinvolgimento dei cittadini?

In che modo sono stati selezionati i beneficiari che sono stati coinvolti nell’iniziativa? Avete un fac-simile del bando di selezione?

In che modo si è creata la cooperativa edilizia che associato tra loro i beneficiari?

Si è dovuto trovare un istituto di credito per finanziare l’intervento? Se si quale e con che tipo di tassi e tempi di estinzione?

Le spese affrontate le avete già cominciate a pagare o comincerete a pagare il tutto alla consegna degli alloggi?

Chi si è occupato delle pratiche amministrative necessarie per la realizzazione del progetto edilizio ?

Chi ha redatto il progetto esecutivo, il capitolato speciale e l’elenco prezzi? È stato necessario anche un progetto delle opere di urbanizzazione ?

Quali sono state le scelte progettuali ? Si è puntato sulla bioedilizia, sull’architettura tradizionale del luogo o si è stati vincolati da un indirizzo progettuale già in itinere ?

In che modo e con che tempi i beneficiari hanno acquisito le competenze e le tecniche necessarie al lavoro in modalità di Autocostruzione? Ed è stato necessario attestare un titolo di competenza tecnica a chi non aveva mai fatto parte del settore edilizio?

Come è stata incentivata la convivenza interetnica tra i beneficiari dell’iniziativa e la comunità locale all’interno della quale è stato realizzato l’intervento ?

Come sono stati i rapporti con le istituzioni e la Pubblica Amministrazione ?

DURANTE IL CANTIERE (È la fase “operativa” in cui la sperimentazione diventa realtà e ci si trova a che fare con i propri limiti e con le

È stata necessaria una documentazione per la sicurezza di cantiere, PSC, PSSS, POS etc…?

Se si chi è stato il tecnico addetto e che qualifiche possedeva ?

Tutta la documentazione contabile e amministrativa è stata curata da soci della cooperativa o è servita l’assistenza di personale esterno ?

Non dovendo richiedere il DURC per l’impresa esecutrice (ai sensi della Circolare MLPS n. 848 del 14.7.2004) quali forme assicurative sono state adottate per gli autocostruttori?

Quali opere sono state realizzate dalla cooperativa di autocostruttori e quali si sono dovute subappaltare?

Per gli impianti realizzati dalla cooperativa di autocostruzione come si è fatto per ottenere le certificazioni conformità?

Quante ore e con che tempi si sono svolti i lavori in cantiere ? Sono stati necessari accordi con i sindacati dei lavoratori per concordare gli orari di lavoro?

Il cronogramma programmato è stato rispettato (si sta rispettando)? Se no per quali cause si sono avute proroghe, sospensioni o ritardi ?

Sono state necessarie delle varianti al progetto o al quadro economico in fase di esecuzione ?

Rispetto al conto economico programmato è stato rispettato (si sta rispettando) il preventivo di spesa?

È stato valutato un costo al metro quadrato dell’edificio finito? Se sì a quanto ammonta, comprese le finiture e gli eventuali impianti di recupero delle energie alternative?

L’EDIFICIO (È l’obbiettivo da raggiungere, è l’oggetto materiale di tutte le azioni, è la sintesi di una serie di scelte progettuali finalizzate a costituire “la dimora di proprietà”)

Che tipologia costruttiva è stata adottata per la struttura?

I materiali utilizzati provenivano da aziende locali? E si sono utilizzati materiali derivanti da un ciclo di riuso o di riciclo?

Ciascun autocostruttore ha rifinito la propria abitazione secondo le proprie scelte o c’è stato uno standard esecutivo?

OLTRE IL CANTIERE (È il consuntivo dell’esperienza – buona o cattiva che sia stata o che sarà – e serve a valutare cosa si può migliorare per intraprendere altri interventi)

Quali sono state le impressioni a caldo a fine lavori degli autocostruttori?

Quali sono stati e sono tuttora i giudizi degli abitanti del quartiere?

Quali sono state le osservazioni dell’Amministrazione comunale?

Quali sono state le opinioni dei mass-media e degli altri addetti del settore edilizio?

Pensate già ad un prossimo cantiere ? Se si cosa migliorereste nell’iter del cantiere di Autocostruzione?

Rendiamoci conto che non esiste “la ricetta” per autocostruire poiché trattasi di esperienze non standardizzabili, ma è la “pratica dell’autocostruzione” che noi vorremmo promuovere come buona pratica generale e non semplicemente come sommatoria di una serie di azioni tra loro eterogenee.
Sappiate infine che il costo di questi alloggi è inferiore rispetto a quelli comuni tuttavia il “valore” è direttamente proporzionale alla fatica svolta da ciascun autocostruttore ed è anche logico che poi – come è accaduto per gli interventi terminati – trascorso il periodo per poi rivendere o affittare il proprio alloggio gli autocostruttori abbiano preferito continuare, gelosamente, ad abitarci loro, quasi si fosse instaurato un legame inscindibile.
In Autocostruzione ci dobbiamo rendere conto che “È la somma che fa il totale”!

Arch. Mariangela Martellotta  associazione Hassan Fathy 

2 responses to “Autocostruzione”

  1. Orietta

    Una approfondita analisi esiste già ed è contenuta nel libro:

    Massimiliano Bertoni, Andrea Cantini
    “Autocostruzione associata ed assistita in Italia. Progettazione e progetto edilizio di un modello di housing sociale”, Dedalo Librerie, 2008, 408 p., ill., brossura

    Un’ampia parte del libro è dedicata alla schedatura, documentazione grafica e fotografica di 36 interventi di autocostruzione associata e assistita realizzati in Italia dai primi anni ’80 ad oggi.

  2. Daniela

    Sono vice-presidente della Coop. Sirio di Cadoneghe. Mi piacerebbe una copia del report, o dello studio che state effettuando sui cantieri andati a buon fine e non, o ancora da chiudere in Italia.

    Grazie
    Daniela Domaneschi
    Coop. Sirio