(milano) SGOMBERO IN CORSO IN VIA SAVONA

15 ottobre Milano

E’ in corso lo sgombero della Bottiglieria, spazio occupato da 4 mesi a Milano. Da ieri pomeriggio un enorme schieramento di forze dell’ordine (provenienti anche da Genova e Bologna) è stato mandato ad effettuare quello che doveva essere uno sgombero rapido ed efficiente e che invece si è trasformato in una situazione ingestibile per le divise blu.

Sette sono i compagni ancora sul tetto dell’edificio, mentre un centinaio tra compagni e studenti presidiano la via ed il quartiere, organizzando blocchi stradali e proteste. Questo sgombero è una vera e propria rappresaglia contro questi compagni e compagne che hanno partecipato da protagonisti alle lotte che attraversano la città di Milano, che hanno sostenuto i prigionieri del Cie di via Corelli e i detenuti di San Vittore nella lotta contro l’annientamento, che hanno manifestato e paralizzato la città insieme a 10.000 studenti e precari lo scorso 8 ottobre. E’ una rappresaglia contro un luogo che in questi mesi ha ricevuto calore e solidarietà dagli abitanti del quartiere, dagli studenti, da chiunque lo abbia attraversato.

Oggi pomeriggio dalle ore 16.00 è indetto un PRESIDIO in piazza XXIV Maggio, e dalle ore 18.00 un CORTEO nel ticinese in difesa degli spazi sociali, contro De Corato, Maroni e le rappresaglie poliziesche. A seguire si terrà un’assemblea pubblica. Serve solidarietà e presenza!!!

Memori delle notti passate sul tetto del Mario Lupo, non possiamo che essere vicini ai compagni e alle compagne che resistono e sentirci loro complici e solidali.

Dal sito della Bottiglieria Occupata:“Via Savona è una casa per oltre 60 persone e per un infinità di progetti artistici, politici, culturali. Da Radiocane ai corsi di difesa personale, dal laboratorio di cucito a quello di teatro, ai corsi di italiano per stranieri. In via Savona si cospira e ci si organizza, si lotta e si vive insieme. Ma quello che fa più paura ai padroni di Milano è che in via Savona si sperimenta quotidianamente una forma di vita sovversiva e comunista. Un modo di vivere insieme che è di per se un atto di guerra contro la metropoli della merce, delle telecamere e dei manganelli, dell’ordine e della disciplina.”