Con la mano sinistra Alemanno e Polverini scrivono i comunicati e con la destra tagliano i fondi per la casa.

L’amministrazione regionale cancella 1 miliardo di euro destinato all’ERP.

Nella giornata di ieri
Renata Polverini e Gianni Alemanno
hanno invaso le agenzie di stampa
con veri e propri proclami sull’emergenza abitativa, affermando di
voler affrontare seriamente la questione casa in tutti suoi aspetti,
considerando il tema esplosivo e a rischio di tensioni sociali.

Entrambi però
utilizzano retoricamente l’emergenza
perché le manovre finanziarie
di assestamento di bilancio dicono altro. Cancellano totalmente
l’unica voce di finanziamento sicuro per l’edilizia
sovvenzionata, cioè per le case popolari.

I movimenti per il
diritto all’abitare
a fine luglio dello scorso anno si sono
scontrati duramente con l’amministrazione Marrazzo e con le forze
dell’ordine intervenute per respingere i manifestanti, per ottenere
un finanziamento stabile pari a 100 milioni di euro per dieci anni,
da ricavare dal 5 per cento del gettito proveniente dalla tassa
RcAuto spettante alle Regioni.

Ora l’attuale giunta
Polverini sta cancellando questo finanziamento
perché l’assessore
al bilancio non vuole vincoli di nessun tipo. Come si fa a rilasciare
dichiarazioni sul diritto alla casa quando ci si appresta a sostenere
operazioni di questo tipo? E il sindaco Alemanno da chi prenderà il
denaro necessario per affrontare la prima emergenza della città? Con
quale coraggio entrambi chiedono una moratoria sugli sfratti e
annullano provvedimenti utili per uscire dalla drammatica situazione
alloggiativa capitolina?

L’assessore
Buontempo incontrando i movimenti si era impegnato
a vigilare su
questa voce. Non sappiamo se quello che sta accadendo è frutto di
una sua distrazione o di una sua complicità, stiamo aspettando la
commissione casa che si riunirà domani e bilancio che si vedrà
giovedì per capire quale delle due opzioni scegliere.

I movimenti per il
diritto all’abitare chiedono al sindaco Alemanno 
e alla
governatrice Polverini di porre più attenzione e di fare i passi
necessari anche in termini economici sul diritto alla casa. Il primo
affrontando il tema delle caserme in funzione sociale e non per
ripianare il bilancio regalandole ai privati in cambio di una
valorizzazione al ribasso, la seconda ripristinando il vincolo sul 5
per cento destinato alle case popolari.

Giovedì 29 luglio
alle ore 16 saremo in Campidoglio
per proseguire la nostra irruzione
sul Bilancio e intendiamo essere ricevuti dal sindaco, mentre
vigileremo sulle decisioni regionali a partire dall’incontro di
domani con l’assessore Buontempo.

Roma, 27 luglio 2010

Movimenti
per il diritto all’abitare

ASIA-USB,
Blocchi Precari Metropolitani, Coordinamento cittadino di lotta per
la casa, Comitato Obiettivo Casa.